Scrittore francese (Billom, Puy-de-Dôme, 1897 - Parigi 1962). Intellettuale di vasti interessi, tentato in gioventù dalla vita religiosa, fu bibliotecario alla Biblioteca naz. di Parigi (1920-42). Surrealista dissidente, collaborò alla rivista La critique sociale (1931-34) e animò con A. Breton il gruppo antifascista Contre-Attaque (1935-36). Fu tra i fondatori del Collège de Sociologie (1937-39); diresse le riviste Documents (1929-30), Acéphale (1936-37) e Critique, da lui creata (1946-62). Il suo pensiero, dominato dalla ricerca degli stati estremi in cui dolore e gioia, estasi erotica e estasi mistica coincidono, è espresso nella trilogia La somme athéologique (L'expérience intérieure, 1943; Le coupable, 1944; Sur Nietzsche, 1945), nonché in La part maudite (1949), L'erotisme (1957) e La souveraineté (post., 1976). Scrisse altri saggi (Manet, 1955; La littérature et le mal, 1957; Les larmes d'Eros, 1961), poesie (La haine de la poésie, 1947; poi col tit. L'impossible, 1962) e romanzi erotici (Histoire de l'oeil, 1928; Madame Edwarda, 1941; L'abbé C., 1950; Le bleu du ciel, 1957; Ma mère, post., 1966).