Bizet, Georges
Il compositore francese che ha messo in musica la Spagna di Carmen
Compositore francese dell'Ottocento, Georges Bizet si dedicò soprattutto al teatro musicale. Il suo nome è legato all'opera Carmen, la cui storia è ambientata in Spagna tra zingari, briganti e toreador. Inizialmente poco apprezzata, Carmen fu poi rivalutata ed è tuttora popolare per il forte realismo psicologico dei protagonisti e per la fantasia melodica della musica.
Georges Bizet nacque a Parigi nel 1838 da una famiglia di musicisti. Iniziò a studiare musica a quattro anni con il padre e a soli dieci anni, grazie alle sue straordinarie doti musicali, fu ammesso al Conservatorio di musica, dove studiò composizione prima con Pierre Zimmermann, poi con Jacques Halévy e saltuariamente con Charles Gounod. Nel 1856 vinse il concorso Offenbach con l'operetta Il dottor Miracolo, genere di teatro musicale di carattere sentimentale in cui parti cantate si alternano a danze e a scene recitate in prosa. L'anno successivo, con la cantata Clovis e Clotilde, ottenne il prestigioso Prix de Rome, grazie al quale si trasferì per tre anni a Roma.
Il soggiorno romano e la conoscenza dell'opera italiana ebbero sul compositore una grande influenza e contribuirono alla maturazione del suo stile musicale. In quegli stessi anni, però, Bizet avvisò i primi sintomi di una grave malattia alla gola e fu colto da una di quelle crisi depressive che avrebbero condizionato molto la sua attività artistica. Il compositore aveva infatti una personalità fragile e insicura, che lo portava a interrogarsi continuamente sulle proprie capacità artistiche. Per questo motivo lasciò incompiute o addirittura distrusse molte delle sue composizioni.
Tornato a Parigi, Bizet si dedicò principalmente alla realizzazione di arrangiamenti pianistici di brani d'opera, che confluirono nella raccolta Il pianista cantante. Tra il 1863 e il 1872 intraprese la composizione di diversi lavori per il teatro, ma ne portò a termine solo alcuni: le tre opere I pescatori di perle, La bella fanciulla di Perth e Djamileh ‒ accolte dal pubblico con scarso favore ‒ e le musiche di scena per l'Arlesiana dello scrittore Alphonse Daudet. L'insuccesso, alla prima rappresentazione, della sua ultima e più importante opera, Carmen, andata in scena nel 1875 al Teatro dell'Opéra-comique di Parigi, fece cadere il compositore in uno stato di grave abbattimento psichico dal quale non si riprese più. Morì lo stesso anno a Bougival, vicino Parigi, probabilmente suicida.
Bizet compose la Carmen, tratta da una novella di Prosper Mérimée, in forma di opéra-comique, genere francese di carattere popolare, molto diffuso all'epoca, in cui parti cantate si alternano a dialoghi recitati. La vicenda si svolge a Siviglia, in Spagna, e ha come protagonista una bella e provocante zingara, Carmen, di cui si innamora perdutamente Don José, un brigadiere del corpo di guardia, il quale viene meno ai propri doveri di soldato per seguirla, arrivando perfino a unirsi a una banda di contrabbandieri. Ma la capricciosa zingara si stanca presto e rivolge le sue attenzioni all'affascinante torero Escamillo. Impazzito per la gelosia, mentre la folla della corrida applaude il vittorioso Escamillo, Don José uccide Carmen e poi si costituisce ai gendarmi.
La scabrosità del soggetto, che contravveniva alle convenzioni teatrali dell'opéra-comique, e il realismo con cui erano presentati i personaggi sulla scena non piacquero inizialmente e il compositore fu accusato di immoralità. Qualche anno più tardi il giudizio mutò e la Carmen divenne una delle opere più rappresentate nel mondo. Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, che l'apprezzava molto, ne esaltò il carattere solare e mediterraneo che esprimeva, a suo dire, "un ritorno alla natura, alla gaiezza, alla giovinezza e alla virtù". Caratteristici sono nell'opera i brani che si ispirano alle forme e ai colori della tradizione popolare spagnola, come la famosa habanera, una danza simile al tango sul cui ritmo Carmen intona l'aria L'amore è un uccello ribelle.