COURTELINE, Georges (pseudonimo di Georges Moineaux)
Romanziere e autore drammatico, nato a Tours nel 1860 e morto nel 1929. Col padre Jules Moineaux, romanziere e autore drammatico, collaborò dapprima alla Gazette des Tribunaux, poi, dopo aver prestato servizio militare nel 32° regg. cacciatori a cavallo, che divenne il suo primo vivo campo d'osservazione, entrò nell'amministrazione dei Culti. Sotto l'impiegato sbucò lo scrittore, che si fece conoscere anche con una sua rivista, Paris-moderne; e a Les gaîtés de l'escadron (1886), bozzetti militari d'osservazione acuta e d'un umorismo vivo e sano, rapidamente seguirono: Les Femmes d'amis (1888), Lidoire et Potiron (1890), Têtes de bois (1890), Le train de 8 heures 47, che fece pensare a un Anatole France meno fine, ma più umoristico, Boubouroche (1892), Messieurs les ronds-de-cuir (1893), Ah! Jeunesse! (1894), Les Marionnettes de la vie, ecc. Dopo il successo di Un client sérieux al piccolo Carillon e specialmente di Boubouroche (1893, tolto dal racconto), ebbe la via aperta anche alla Comédie Française, dove fece rappresentare La conversion d'Alceste, grazioso pasticcio molieresco, e La paix chez soi (1906). Da solo o in collaborazione con Marie Cur ha dato in seguito al teatro: Lidoire (1891), Les joyeuses commères de Paris (1894), La peur des coups (1894), Les gaîtés de l'escadron (1895), Le droit aux étrennes (1896), Monsieur Badin (1897), L'affaire Champignon e Blancheton père et fils, tolte dai racconti di Jules Moineaux, Le gendarme est sans pitié (1899), Le Commissaire est bon enfant (1900), L'article 330 (1901), Les grimaces de Paris (1894), ecc. L'umorismo di C. fa sempre sorridere, ma non sempre ridere allegramente: c'è spesso, in fondo, il senso d'una satira acuta e amara. E ricca e varia, nel suo tono discorsivo, è sempre la lingua, di una rara freschezza.