Regista cinematografico francese (Fougères 1912 - Parigi 1987). Fondata nel 1937, con H. Langlois, la Cinémathèque française, esordì nel lungometraggio (1959) con l'opera sua più rappresentativa, La tête contre les murs (La fossa dei disperati), sull'ambiente manicomiale, visto con capacità documentaria e forza di apologo. La vena surreale si avverte anche nei successivi Les yeux sans visage (1960) e ancor più in Judex (L'uomo in nero, 1964), una sorta di colto omaggio a L. Feuillade. Successivamente trasse da romanzi pretesti o impianti narrativi per una accurata ricostruzione ambientale, per la descrizione di atmosfere in cui analizzare il crescere e l'alterarsi dei rapporti: Thérèse Desqueyroux (Il delitto di T. D., 1962) da Mauriac; Thomas l'imposteur (1965) da Cocteau; l'indagine talora balza in superficie e le complicazioni diventano esterne, come ne La faute de l'abbé Mouret (L'amante del prete, 1970), da Zola. Va ricordato infine il successivo Nuits rouges (1974), divertita ricognizione del genere avventuroso. Fu anche regista televisivo: Dernier mélodrame (1978).