FRIEDMANN, Georges
Sociologo, nato a Parigi il 13 maggio 1902, ivi morto il 15 novembre 1977. Specialmente interessato all'analisi e alla comprensione del fenomeno dell'industrializzazione, in particolare appare attento, contrariamente all'indirizzo prevalente nella sociologia degli Stati Uniti, alla dimensione storica dei problemi sociali e dei fenomeni tecnico-aziendali. È stato, alla fine del secondo conflitto mondiale, fra gli organizzatori della scuola sociologica francese, specialmente mediante la costituzione del Centre d'études sociologiques, nel quale vari specialisti collaborano nel quadro delle stesse ricerche attuando un'impostazione interdisciplinare che dovrebbe garantire la comprensione globale dei fenomeni sociali studiati e non soltanto la determinazione specifica e settoriale degli stessi. Partito da preoccupazioni tipicamente aziendali, caratteristiche della sociologia industriale in senso specifico, F. è presto giunto a considerare criticamente il destino e le forme evolutive della società industriale come processo sociale globale, ossia come struttura economico-tecnica ma nello stesso tempo come sistema di significati e realtà culturale tendenzialmente omogenea. Nelle sue opere è sempre presente l'intento di fissare le ripercussioni culturali, politiche e generalmente umane del progresso tecnico e del modo di produzione. In ciò egli si ricollega all'insegnamento dei classici della sociologia, da Saint-Simon a Marx e a Durkheim.
Fra le opere principali si segnalano: Problèmes humains du machinisme industriel, Parigi 1945 (trad. it. Torino 1949,19722); Où va le travail humain?, ivi 1950; Le travail en miettes, ivi 1954 (trad. it. Milano 1960); Fin du peuple juif?, ivi 1965 (trad. it. Milano 1969).