JACOB, Georges
Ebanista, nato il 6 luglio 1739 a Cheny (Yonne), morto a Parigi il 5 luglio. 1814. Il suo nome è intimamente legato allo "stile impero"; ma egli come la maggior parte degli artisti messisi al servizio di Napoleone, aveva percorso una brillante carriera negli ultimi anni del regno di Luigi XVI; lavorò con il Bellanger per il conte d'Artois e fece parte di quella schiera di artisti che crearono lo stile neoclassico, trionfante alla fine del secolo. La Rivoluzione non ostacolò la sua opera, anzi J. riscosse grande successo all'esposizione dei prodotti industriali tenutasi nell'anno IX, ove espose, accanto al cognato Lignereux, mobili sovraccarichi di rame e bronzo. Già sotto il Consolato si rivela il carattere archeologico delle ricerche condotte da J. sotto l'influenza del Vivant-Denon che pose a sua disposizione i disegni eseguiti a Tebe.
Sotto l'Impero ebbe molte ordinazioni, ma il suo stile si raffreddò: cominciò a usare il solo mogano sovraccaricandolo di decorazioni in bronzo. Il tipo di ebanisteria proprio ai maestri del sec. XVIII diventa una costruzione architettonica di proporzioni ridotte (scrivania della camera da lavoro in Fontainebleau), mentre J. si rivela ancora un artista ingegnoso nello scrigno destinato a Maria Luisa. Eseguì mobili in serie per Fontainebleau, copiati e ripetuti durante tutta la Restaurazione.
Bibl.: E. Dumonthier, Les sièges de G. J. et Jacob Frères, Parigi 1921-22; C. Dreyfus, Documents d'art mobilier national de France (époques Louis XVe au Consulat), Parigi 1921-22; H. Lefuel, J. G., Parigi 1923; C. Steinbrucker, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XVIII, Lipsia 1925 (con bibl.); C.te de Salverte, J. G., Parigi s. a.; Documents inédits sur les ébénistes Martin Cochin, et Georges Jacob, Parigi 1929.