Storico francese (Lilla 1874 - Parigi 1959), professore (dal 1935) alla facoltà di lettere di Parigi. Nel 1924 L. sosteneva la sua celebre tesi di dottorato su Les paysans du Nord pendant la Révolution française (trad. it. 1958), frutto di decennî di ricerche. Muovendo dall'ispirazione di J. Jaurès, L. considerava la Rivoluzione francese dal basso, dall'angolo visuale delle masse contadine, studiate nelle loro aspirazioni e nella loro forza rivoluzionaria, la quale aveva rotto la possibilità di un compromesso fra aristocrazia e borghesia e stabilito con questa l'alleanza antiaristocratica. La mancanza di un'adeguata direzione politica della rivoluzione contadina, che legasse saldamente il giacobinismo delle città alle aspirazioni sociali delle campagne, era studiata da L. particolarmente nelle Questions agraires au temps de la Terreur (1932); in La grande peur de 1789 (1932; trad. it. 1973) L. analizzava lo scatenarsi del movimento contadino in reazione alla paura dell'immaginaria "cospirazione aristocratica". Completavano il suo riesame della Rivoluzione francese: la sintesi La Révolution française (1930; trad. it. 1958), Napoléon (1935; trad. it. 1960), Les Thermidoriens (1937; trad. it. 1952), Le Directoire (1946; trad. it. 1952) e La Convention (1953; trad. it. 1960).