OBRECHT, Georges
Giureconsulto, nato a Strasburgo il 23 marzo 1547, ivi morto il 7 giugno 1612. È il capo di una famiglia di giuristi. Dottore in diritto nel 1574 a Basilea, fu nell'anno successivo incaricato d'insegnamento nell'università della città natale dove rimase fino alla morte. Fu anche rettore dell'università e dal 1607 conte palatino. La sua opera scientifica è molto varia e ricca: fu scrittore fecondo di diritto romano, di diritto feudale, di politica.
Il suo trattato sul possesso, inserito in Disputationes de variis civilibus materiis (Urselles 1603; Strasburgo 1679), è uno dei più notevoli che siano apparsi prima di quello celebre del Savigny. Altre sue opere: Oeconomia tituli Codicis et Pandectarum: de transactionibus, Strasburgo 1579; Exercitium iuris antiqui romani, Francoforte 1582 (Amburgo 1726); De principiis belli, Strasburgo 1590; Cynosura iuris feudalis, Francoforte 1606; Politische Bedenken von Verbesserung von Land u. Leute, Francoforte 1606; Secreta politica von Anstellung und Erhaltung guter Polizey, Francoforte 1617, ecc.
Suo figlio Georges, magistrato, fu condannato a morte il 7 febbraio 1672 per aver preso parte a una cospirazione che mirava a togliere Strasburgo all'imperatore.
Suo nipote Ulrich, figlio del precedente, nato a Strasburgo il 23 luglio 1646, morto il 6 agosto 1701, fu studioso insigne di scienze filologiche, storiche, giuridiche. Succedette nel 1676 sulla cattedra di eloquenza e di storia nell'università di Strasburgo al grande pubblicista Boecler, suo suocero; più tardi ebbe anche la cattedra di diritto pubblico. Coprì alte cariche e assolse delicati incarichi affidatigli da Luigi XIV.
La varietà delle sue opere è documento della vastità della sua dottrina. Tra esse ricordiamo: De fideicommissorum restitutione et imputatione praelegatorum in Quartiam Trebellianam, Strasburgo 1667; De vexillo imperiali, ivi 1673; De legibus agrariis populi romani, ivi 1674; De ratione belli, ivi 1675; De extraordinariis populi romani imperiis, ivi 1677; Excerpta historica et juridica de natura successionis in monarchiam Hispaniae, ivi 1700; Dissertationes et orationes, ivi 1704, ecc. A lui si deve un'edizione di Historiae Augustae scriptores, Strasburgo 1677, con note.