Critico belga di lingua francese (Chênée, Liegi, 1902 - Bruxelles 1991). Esponente di spicco della nouvelle critique, fu prof. alle univ. di Edimburgo, Baltimora, Zurigo e Nizza. Nei suoi studî è risalito dalle opere al processo che le genera, analizzando la percezione e la rappresentazione di tempo e spazio nei diversi autori e ricostruendo il rapporto - del quale il cerchio è il simbolo privilegiato - tra coscienza e mondo sensibile. Accanto alla serie Études sur le temps humain (che, oltre al vol. omonimo, 1950, comprende: La distance intérieure, 1952; Le point de départ, 1964; Mesure de l'instant, 1968), si ricordano: Les métamorphoses du cercle (1961; trad. it. 1971); L'espace proustien (1963; trad. it. 1972); Entre moi et moi. Essais critiques sur la conscience de soi (1977); La poésie éclatée. Baudelaire, Rimbaud (1980); La pensée indeterminée (3 voll., 1985-90). Espose le proprie riflessioni metodologiche in Les chemins actuels de la critique (1967) e La conscience critique (1971; trad. it. 1991).