Uomo politico bulgaro (Kovačevci, Sofia, 1882 - Mosca 1949). Dedicatosi all'organizzazione del movimento operaio bulgaro, guidò l'insurrezione comunista del 1923 e dopo il suo fallimento si rifugiò a Mosca (1924), dove entrò a far parte dell'Ispolkom, organo direttivo del movimento bolscevico nei Balcani. Trasferitosi in Germania, dopo l'incendio del Reichstag (27 febbr. 1933) fu processato dai nazisti come responsabile del fatto, ma riuscì a difendersi con abilità ritorcendo l'accusa contro gli accusatori e fu assolto. Ritornato nell'URSS, fu segretario generale del Komintern, sino allo scioglimento di questo (1943). Rientrato in Bulgaria dopo la liberazione (sett. 1944), riassunse la direzione del movimento operaio e le elezioni dell'ottobre 1946 lo portarono alla presidenza del consiglio, carica che tenne sino alla morte. L'URSS si era mostrata ostile a un suo progetto (1947) di federazione balcanica.