GEORGIOS KODINOS (Γεώργιος ὁ Κοδινός)
Sotto questo nome, che si trova in alcuni manoscritti più recenti e interpolati, ci sono rimaste alcune opere di carattere storico-geograficoarcheologico.
Da tempo si è cercato di distinguere particolarmente nei Patria, rimaneggiati sotto Alessio Comneno (1081-1118), quanto proviene da altre compilazioni precedenti, così che oggi possiamo dire che essi derivano da una compilazione anonima del sec. X - epoca della Enciclopedia Costantiniana comprendente: 1) i Πάτρια Κωσταντινουπόλεως, collezione di notizie da Esichio Illustre e da altri autori anonimi sull'origine di Bisanzio (Scr. Or. Const., i, pp. 1-18; ii, pp. 35-150); 2) il Περὶ τῆς σχηματογραϕίας, cioè indice topografico di Costantinopoli, in due recensioni, la banduriana e la parigina (Scr. Or. Const., ii, pp. 290313); 3) il Περὶ ἀγαλμάτων, στηλῶν καὶ ϑεαμάτων, notizie tratte in buona parte da un'opera anonima, le Παραστάσεις σύντομοι, del sec. VIII, e da altre compilazioni posteriori (Scr. Or. Const., i, pp. 19-73; ii, pp. 151-209); 4) il Περὶ κρισμάτων, raccolta pure anonima di notizie sugli edifici principali (Scr. Or. Const., ii, pp. 214-289); 5) il Περὶ τῆς οἰκοδομῆς τοῦ ναοῦ τῆς... ἁγίας Σοϕίας, descrizione anch'essa anonima del sec. VIII-IX (Scr. Or. Const., i, pp. 74-108). Altre opere, di minore o di nessuna importanza per gli studiosi di storia dell'arte, sono il De officiis, compilazione anonima del sec. XIV, attribuita a G. K. dal Junius (1588), sui gradi e le attribuzioni dei funzionari della corte imperiale, e la Cronaca, dalla creazione del mondo alla caduta di Costantinopoli (1453).
I Patria di Esichio, benché intessuti di leggende e derivanti a loro volta da opere più antiche, contengono il ricordo di alcuni monumenti (ad esempio l'acquedotto da Bizue a Bisanzio, p. 4, 13; dell'Ippodromo, p. 15, 13 ss., delle sette torri antiche di Bisanzio, pp. 5, 16 ss., ecc.). I monumenti descritti negli altri excerpta seguono senza un ordine vero e proprio; solo l'indice topografico porta un valido aiuto per la loro localizzazione, oltre a qualche indicazione sparsa qua e là nelle descrizioni. Il numero dei monumenti è veramente imponente: un centinaio di chiese fra grandi e piccole, un grande complesso di edifici che possiamo comprendere sotto il nome di Palazzo Imperiale, una trentina di monasteri, altrettanti palatia di dignitari o di nobili, una dozzina di bagni o di terme, di portici, di gerocomi, una decina fra ospedali, alberghi e orfanotrofi, altrettante cisternae per la distribuzione dell'acqua nella città, un grandioso ippodromo, mura marittime e terrestri, torri, faro, ecc. Di ogni monumento sono indicati o l'imperatore sotto il quale sarebbe sorto o il fondatore e, spesso, le storie leggendarie che vi si riconnettono. Mancano assolutamente considerazioni di carattere artistico, e le descrizioni hanno o un intento letterario o un intento erudito puramente esteriore (elenco di meraviglie). Poche volte gli Scriptores ci descrivono con precisione i monumenti; spesso le descrizioni sono infarcite di notizie fantastiche. Ciononostante questa compilazione è una fonte di primaria importanza per la ricostruzione archeologica della Costantinopoli bizantina. Se a ciò si aggiunge che in questi ultimi anni, dopo gli incendî del 1918, sono stati possibili grandi scavi che hanno messo in luce i resti di numerosi edifici ricordati nei Patria (il Palazzo Imperiale, l'Ippodromo, l'Hebdomon, ecc.), ci apparirà sempre più chiara l'importanza di questi trattatelli. La Descrizione di S. Sofia, assieme a quelle di Procopio di Cesarea (De aed., i, i, p. 9 ss. Haury), di Procopio di Gaza (P. G., lxxxvii, 3, p. 2837 ss.) e di Paolo Silenziario, ci dà un'idea abbastanza precisa del fasto decorativo dell'interno.
Bibl.: Ediz. Scriptores Originum Constantinopolitanarum, rec. Th. Preger, Lipsia 1901-1907; P. G., 157, 17-428 (De Officiis); K. Krumbacher, Gesch. der byz. Litt.2, Monaco 1897, p. 422-426; Th. Preger, Beiträge zur Textgeschichte der Πάτρα Κωνσταντινουπόλεως, Monaco 1895 (Gymnasialprogr.; cfr. ed. cit., p. III ss.); id., in Byzantinische Zeitschrift, X, 1901, pp. 455-476.
Per la parte artistica ed archeologica si vedano le carte del Mordtmann, in Revue de l'Art Chrétien, 1891, e quella recente del Misn, Carte topographique et archéologique de Constantinople au Moyen Age, Galata 1938; oltre alla bibliografia citata in appendice al volume di R. Mayer, Byzantion, Konstantinopel, Istanbul, eine genetische Stadtgeographie, in Denkschriften d. Akad. d. Wiss. in Wien, Phil. hist. Klasse, LXXI, 3, Vienna 1949 si veda anche: E. Mamboury-E. Wiegand, Kaiserpaläste von Konstantinopel zwischen Hippodrom und Marmarameer, Berlino-Lipsia 1934; H. Baxter, The Great Palace of the Byzantine Emperors, Oxford 1947; M. R. Demangel, Contribution à la topographie de l'Hebdomon, Parigi 1945; M. R. Demangel - E. Mamboury, Le quartier des Manganes et la première région de Constantinople, Parigi 1939; R. Janin, Costantinople byzantine, Développement urbain et répertoire topographique, Parigi 1950; id., La géographie ecclésiastique de l'empire byzantin, I, Le siège de Constantinople et le patriarcat oecumenique, III, Les églises et les monastères, Parigi 1953. Inoltre la bibl. sotto la voce Costantinopoli.