Page, Geraldine
Attrice teatrale e cinematografica statunitense, nata a Kirksville (Missouri) il 22 novembre 1924 e morta a New York il 13 giugno 1987. Interprete lucidissima e dotata, fu una delle principali seguaci femminili del metodo di recitazione dell'Actors Studio; sia in teatro sia nel cinema predilesse personaggi di donne tormentate, inquiete e sofferenti, di cui rese con grande intensità e forza di convinzione la dimensione tragica ma anche la repressa e nascosta sensualità. Ottenne un Oscar nel 1986 per The trip to Bountiful (1985; In viaggio verso Bountiful) diretto da Peter Masterson, e ben sette nominations.
Figlia di un medico, crebbe a Chicago, frequentandovi la Academy of Fine Arts e la Goodman Theatre Dramatic School, dove si diplomò nel 1945. Dal 1943 aveva iniziato a recitare in varie città dell'Illinois, e nel 1950 giunse a New York, dove studiò all'Herbert Berghof School of Acting e all'Actors Studio. Si affermò con due memorabili interpretazioni nei drammi di T. Williams Summer and smoke (1952) e Sweet bird of youth (1959).
Nel cinema apparve in due film del 1953, la commedia Taxi di Gregory Ratoff, in cui ricopre il ruolo di una ragazza di gran vivacità alla ricerca di un uomo da sposare, e il western Hondo di John Farrow, dove interpreta una volitiva vedova, parte per la quale ottenne una nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista. Ma la sua carriera cinematografica iniziò effettivamente solo negli anni Sessanta, con due melodrammi basati sui suoi grandi successi teatrali e per i quali ebbe due nominations come protagonista: Summer and smoke (1961; Estate e fumo) di Peter Glenville, in cui interpreta una fanciulla sfortunata in amore, e Sweet bird of youth (1962; La dolce ala della giovinezza) di Richard Brooks, dove, nel ruolo di un'attrice in declino innamorata di un gigolò arrivista, offrì una delle sue più alte prove di recitazione. Non le mancarono alcune parti leggere, come in You're a big boy now (1966; Buttati Bernardo!) di Francis Ford Coppola e Pete 'n' Tillie (1972; Un marito per Tillie) di Martin Ritt, che le procurarono altre due nominations come non protagonista, ma privilegiò quelle fortemente drammatiche, come in Toys in the attic (1963; La porta dei sogni) di George Roy Hill, The beguiled (1971; La notte brava del soldato Jonathan) di Don Siegel, The day of the locust (1975; Il giorno della locusta) di John Schlesinger e The Pope of Greenwich Village (1984; Il Papa di Greenwich Village) di Stuart Rosenberg, che le valse un'ulteriore nomination all'Oscar come attrice non protagonista. In particolare con Interiors (1978) di Woody Allen (ancora una nomination, questa volta come protagonista) e The trip to Bountiful offrì due grandi prove di recitazione in malinconici ruoli di donne deluse dalla vita, che cercano di sfuggire ai propri problemi rispettivamente con un maldestro tentativo di suicidio e con la fuga verso un sogno impossibile. *