HEYMANS, Gerard
Filosofo olandese, nato a Ferwerd il 17 aprile 1857, morto a Groninga il 18 febbraio 1930. Dopo aver studiato giurisprudenza a Leida e filosofia a Friburgo in B., dove fu scolaro del Windelband, fu dal 1890 al 1926 professore di filosofia e di psicologia all'università di Groninga. È uno dei più notevoli rappresentanti del pensiero olandese dell'Ottocento.
Sue opere principali: Kritische geschiedenis van het Causaliteitsbegrip in de nieuwere Wijsbegerte (1890); Gesetze und Elemente des wissenschaftlichen Denkens (1890; 4a ed., 1923); Einführung in die Metaphysik (1905; 3a ed., 1921); Einführung in die Ethik (1914; 2a ed., 1922). Raccolta degli scritti minori: Gesammelte kleinere Schriften zur Philosophie und Psychologie (voll. 3, L'Aia 1927). Un'esposizione del suo pensiero il H. ha dato nella Philosophie der Gegenwart in Selbstdarstellungen (III, Lipsia 1922). Partendo da un'analisi psicologica dello spirito, il H. (che coltivò anche la psicologia sperimentale e la parapsicologia) giunse alla scoperta, tanto nel campo della gnoseologia quanto in quello dell'etica, d'una serie di elementi a priori irriducibili all'esperienza; e riconobbe nella concezione del "monismo psichico", inteso nel senso dei Fechner e del Paulsen, la più verosimile interpretazione metafisica della realtà.
Bibl.: T. Dorn, G. H.'s psychischer Monismus, Tubinga 1922.