REVE, Gerard Kornelis van het
Scrittore nederlandese, nato ad Amsterdam il 14 dicembre 1923; si affermò con il romanzo De avonden ("Le serate", 1947), minuziosa descrizione del risentimento di un giovane per il suo ambiente piccolo-borghese, che rivela, oltre a profonda noia, l'intima disperazione per l'esistenza priva di senso. Il romanzo, anche se suscitò delle reazioni contrastanti, venne considerato unanimemente l'opera più tipica per la nuova generazione del dopoguerra. Dopo aver pubblicato alcune novelle in lingua inglese, indotto a ciò dal sentirsi sottovalutato nei Paesi Bassi, ritrovò un vasto pubblico con le raccolte di lettere di viaggio Op weg naar het einde ("Verso la fine", 1963) e Nader tot u ("Più vicino a te", 1966), genere che gli consentì, con una finora inconsueta franchezza, di esprimersi su questioni omosessuali, religiose e altro. I libri pubblicati dal 1972 al 1975, fra cui De taal der liefde ("La lingua dell'amore", 1972), sono delle variazioni sul tema dell'amore e possono essere considerati studi preparatori del romanzo Een circusjongen ("Un ragazzo del circo", 1975), dove ritornano diversi temi dell'opera precedente, connessi in una salda struttura e con un'interessante stratificazione del tempo. In una rievocazione della sua gioventù comunista, in alcuni capitoli del romanzo Oud en eenzaam ("Vecchio e solitario", 1978), l'autore cerca di chiarire, non convincendo, l'origine delle sue tendenze al sadomasochismo.
Bibl.: H. U. Jessurun D'Oliveira, Scheppen riep hij..., Amsterdam 1965; K. Fens, in De gevestigde chaos, ivi 1966; J. J. Oversteegen, in Literair Lustrum I, ivi 1967; H. Speliers, G. K. v. h. Reve en De groene anjelier, Brugge 1973; K. Beekman, M. Meijer, Kort revier, Amsterdam 1973.