GERARDO da Borgo S. Donnino
Nativo di Borgo S. Donnino (Fidenza), si fece francescano in Sicilia, dove insegnava, e fu fra i più ardenti partigiani di Gioacchino da Fiore (v.). Fornito di discreta cultura, fu, secondo fra' Salimbene, d'indole buona, socievole e liberale. Verso il 1247 abitava nel convento di Provins in Francia con fra' Bartolomeo Guiscolo, seguace estremista del gioacchinismo; l'anno seguente fu mandato all'università di Parigi, e la frequentò per quattro anni. Nel frattempo compose il suo Introductorium in Evangelium aeternum, cioè prefazione e note ai tre libri di Gioacchino, Concordia, Commento all'Apocalisse e Salterio Decacordo, vangelo eterno, e lo pubblicò all'insaputa dei superiori nel 1254. Secondo lui il Vangelo di Cristo sarebbe cessato fin dal 1200, in cui era apparso quello di Gioacchino, da durare eternamente. L'opera fu incriminata dai dottori di Parigi, e processata in Anagni nel 1255. G. venne rimandato in Sicilia, sospeso dall'insegnamento e dal ministero sacerdotale; ma, rimasto fermo colà nelle sue idee, nel 1258 venne citato e processato a Parigi, ove morì prigioniero nel 1276.
Bibl.: H. Denifle, in Archiv für Litteratur und Kirchen-Geschichte, I, pp. 49-142; F. Tocco, Studi francescani, Napoli 1909, p. 191 segg.; G. Bondatti, Gioachinismo e Francescanesimo nel Dugento, Porziuncola 1924, p. 63 segg.; H. Denifle, Chartularium Univ. Parisiensis, Parigi 1889, I, p. 297 segg.