GAISER, Gerd
Scrittore tedesco, nato a Oberriexingen an der Enz (Württemberg) il 15 settembre 1908. Figlio d'un pastore protestante e avviato dapprima agli studî teologici, ha seguito poi i corsi di pittura dell'accademia artistica di Stoccarda e quindi di Königsberg. Di questa educazione figurativa, che applicò anche praticamente nel secondo dopoguerra (quando fu per alcuni anni pittore), si trova una traccia evidente nella sua produzione letteraria, nel suo sforzo di tradurre in immagine la realtà.
Già durante la seconda guerra mondiale aveva composto versi e brevi novelle, ma il suo esordio coincide con la pubblicazione dei racconti di Zwischenland (Monaco 1949), incentrati sulla dolente condizione umana di questo dopoguerra. Si afferma quindi con il romanzo Eine Stimme hebt an (ivi 1950), sul tema del reduce che ritorna in patria e non riconosce più i luoghi in cui aveva vissuto e gli uomini che li abitano; seguirono altri due romanzi: Die sterbende Jagd (ivi 1953), sull'aviazione da caccia cui l'autore appartenne (1939-45), da taluni giudicato il miglior romanzo di guerra tedesco, e Schlussball (ivi 1958), amara requisitoria contro il "miracolo economico" della Germania postbellica che dietro la facciata lucente nasconde la corruzione e il vuoto morale. Anche in questo ultimo romanzo, entro i modi di una tecnica compositiva "surrealista" assai vicina a quella di Nossack che vede voci "di dentro", viventi, alternarsi a voci "di fuori", cioè di defunti con ballatesco effetto di contrappunto, la nota dominante è quella della terribile solitudine dell'individuo in un mondo fatto di "felicità prefabbricata", dove il momento della conquista dei beni ha perso significato di fronte alla fruizione dei medesimi. Se in Schlussball il G. resta talvolta impigliato nelle maglie dello sperimentalismo, altrove riesce invece a ridurre a forma e struttura essenziale la materia poetica: specie nei racconti, nelle novelle, nei pezzi brevi e nelle "storie del calendario", la cui precisione e stringatezza ha fatto ricordare a qualche critico il nome di Kleist (Das Schiff im Berg, Monaco 1955; Einmal und oft, ivi 1956; Gib acht in Domokosch, ivi 1959), e tra i quali spiccano le due novelle Gianna aus dem Schatten, ivi 1957), su una partigiana italiana che fa giustizia delle colpe commesse durante la guerra da un tedesco tornato nella Penisola in viaggio di nozze, e Aniela (ivi 1958), amara vicenda d'amore. Impressioni di viaggio e racconti nati da un suo soggiorno in Sicilia sono riuniti nel volume Sizilianische Notizen (ivi 1959).
Bibl.: C. Hohoff, Dichtung der stummen Intelligenz, in Geist und Ursprung, Monaco 1954; pp. 190-197; H. Günter, G. G., in Welt und Wort, X (1955), pp. 365-367; K. A. Horst, Sinn und Hinstersinn bei G. G., in Merkur, X (1956), pp. 91-94; G. Hermanowski, Der Dichter G. G., in Begegnungen, XII (1957) pp. 177-179; K. A. Horst, Die deutsche Literatur der Gegenwart, Monaco 1957, pp. 172-177; W. Lang, G. G.s Novelle "Gianna aus dem Schatten", in Deutschunterricht, X, 1958, fasc. 10°, pp. 108-118; F. Lennartz, Deutsche Dichter und Schriftsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 222-224; H. M. Waisdon, The modern German novel, Londra 1959, pp. 107-109; P. Chiarini, Da Nossack a G., in L'Europa letteraria, I (1960), n. 3, pp. 148-156.