GEREMEI
. Storica famiglia bolognese, di parte guelfa, in lotta continua con la famiglia rivale dei Lambertazzi, di parte ghibellina, per il predominio a Bologna. Il primo chiaro accenno all'assunzione dei due nomi per le due fazioni si ha nel 1217 quando, avendo Giovanni di Brienne invocato soccorso di crociati per la liberazione dei luoghi santi, Bologna diede due schiere, una per fazione: a capo dei ghibellini fu eletto Bonifacio de' Lambertazzi, a capo dei guelfi Baruffaldino de' G.; e da quell'anno il nome dei G. passò a significare la tendenza guelfa, e continuò anche quando la famiglia stessa fu spenta o dispersa. La famiglia dei G. si estinse infatti nello stesso sec. XIII, con Baruffaldino morto nel 1252, e coi fratelli di lui spentisi poco dopo; ma il nome, come espressione di partito politico-sociale, rimase sino al primo ventennio del sec. XIV, quando lasciò il posto a quello dei Maltraversi.
I G. riuscirono nel 1255 a istituire il capitano del popolo; per la venuta di Carlo d'Angiò e la morte di Manfredi (1266) accrebbero ancora il loro potere, che giunse nel 1274 e nel 1280 alla cacciata definitiva dei Lambertazzi, ottenendo così il pieno possesso della città, conservato indiscusso fino al 1327.
Bibl.: L.V. Savioli, Annali bolognesi, II, pp. 1, 327 seg.; F. Pellegrini, Il serventese dei Lambertazzi e dei Geremei, in Atti e mem. R. Deput. st. patria delle Romagne, s. 3ª, IX-X; id., Un documento inedito delle lotte fra i Lambertazzi e Gemerei, ibid., XIV, p. 119 seg.; V. Vitale, Il dominio della parte guelfa in Bologna, Bologna 1902.