CSIKY (pron. cichi), Gergely (Gregorio)
Nato l'8 dicembre 1842 a Pankota (Ungheria) nel comitato di Arad, morto il 19 novembre 1891 a Budapest. Fu il più grande drammaturgo ungherese della seconda metà dell'Ottocento. Si distinse anche come scrittore di romanzi e di novelle e come giornalista. Lasciò il sacerdozio per dedicarsi completamente alla letteratura. Scrisse trentacinque drammi originali, rappresentati quasi tutti per la prima volta nel Teatro nazionale di Budapest. I primi risentono ancora dell'influenza del romanticismo, mentre quelli scritti dopo il 1878 sono intonati piuttosto al realismo. Fu anche brillante traduttore di drammi stranieri. Sono sempre ammirate le sue traduzioni delle tragedie di Sofocle e delle commedie di Plauto.
La casa editrice Athenaeum curò nel 1882-1894 un'edizione completa in 18 volumi del teatro di Gregorio Csiky. Per la bibliografia completa delle pubblicazioni del Cs. vedi Szinnyei József, Magyar irók élete és munkái, II, Budapest 1893.