HAUPTMANN, Gerhart (XVIII, p. 397)
Morto l'8 giugno 1946 ad Agnetendorf (Slesia Polacca).
Nei suoi ultimi libri troviamo prevalentemente motivi autobiografici o temi ossessivi fantastico-erotici: così in Die goldene Harfe, 1933; Das Meerwunder, 1934, fantastica storia di un marinaio e di un'ondina, e il debole dramma Hamlet in Wittenberg, 1935. Alla figura di Amleto è anche legato il romanzo Im Wirbel der Berufung, 1936. Das Abenteuer meiner Jugend, 1937, in cui sono descritti i primi 25 anni del poeta, è stato scritto come un dono agli amici in occasione del suo 75° compleanno. Opere teatrali sono: Ulrich von Lichtenstein, 1939; Die Tochter der Kathedrale, 1939, e Magnus Garbe, 1942. Interessante è la sua trilogia sugli Atridi. Più che nelle prime due opere di essa (Iphigenie in Delphis, 1941; Iphigenie in Aulis, 1944) si può ritrovare nell'ultima, Elektra, cupa e ossessiva tragedia in un atto, scritta nell'autunno del 1944, una eco immediata e sanguinosa della tragica epoca in cui fu composta. L'ultima sua raccolta di poesie, Neue Gedichte, è stata pubblicata nel 1946. Ediz. completa: Das gesammelte Werk, 17 voll., 1942.
Bibl.: W. Requardt, G. Hauptmann, Bibliographie, Berlino 1931-32; F. A. Voigt, Hauptmann-Studien, Breslavia 1936.