• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

ABOS, Gerolamo

di Andrea Della Corte - Enciclopedia Italiana (1929)
  • Condividi

ABOS, Gerolamo

Andrea Della Corte

Nato a Malta, d'origine spagnola, forse nel 1700; morto nell'ottobre 1760, a Napoli. Forse studiò a Napoli con Leo e Durante, ma le notizie più certe sono le seguenti: nell'ottobre del 1742 è aggiunto al maestro di cappella Ignazio Prota nel conservatorio di Sant'Onofrio; si licenzia dal conservatorio sulla fine del settembre 1760, cioè un mese prima della morte; dal '42 al '43 serve il conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo come coadiutore di Francesco Feo, con lo stipendio di 36 ducati l'anno; dal '54 al '59, è secondo maestro di cappella al conservatorio della Pietà dei Turchini. Entra a far parte della congregazione dei musici di Napoli nel '55. Nel '56, dopo aver visitato Roma, Venezia e Torino, si reca a Londra, occupandovi il posto di maestro al cembalo nel teatro italiano. Autore di sette messe, di litanie e di altre composizioni d'argomento religioso, trattò molto il genere melodrammatico, contribuendo sia all'opera comica che al melodramma. Fra l'altro compose Le due zingare, buffa, Napoli 1742, La moglie gelosa, ivi 1745; Artaserse, Venezia 1746; Adriano, Roma 1750; Arianna e Teseo, Venezia 1751; Tito Manlio, Modena 1753; Creso, Londra 1758; La serva padrona, Napoli 1744; Ifigenia in Aulide, 1745. Il Grove nota analogie fra il suo stile e quello di Jommelli. Molte sue opere sono rimaste manoscritte.

Tag
  • FRANCESCO FEO
  • SERVA PADRONA
  • OPERA COMICA
  • VENEZIA
  • LONDRA
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali