ADORNO, Gerolamo
Figlio di Barnaba e di Maddalena Adorno, militò nelle guerre di Fiandra, al seguito del duca d'Alba, col cugino Alberico di Lodrone. Combatté poi nel Levante: valorosamente a Malta nel 1565, a Lepanto nel 1571 e all'impresa di Navarino in Morea.
Curò l'ingrandimento della sua casa, ottenendo anche numerose investiture di feudi. Nel 1608 ebbe dai Gonzaga di Mantova l'Ordine del Redentore, appena istituito, e nel 1613 mise a disposizione del duca Ferdinando milizie sue, al comando di G. B. Grumondo.
Nel 1615 ebbe il titolo di marchese imperiale.
Mori nel 1632.
Con atti del 1613 e 1629 aveva istituita una primogenitura in favore della discendenza maschile della figlia Maddalena, che aveva sposato (1598) il marchese Luigi Botta di Pavia, i cui figli aggiunsero quindi il cognome Adorno al loro casato.
Dalla moglie Claudia Antonia di Valperga, nipote dell'arcivescovo di Torino G. della Rovere, aveva avuto anche due figli maschi, Antoniotto (1585-1632) e Barnaba Cesare (1584-1634), che abbracciò la carriera ecclesiastica nella corte romana e si laureò a Perugia nel 1613; ambedue poeti: loro versi furono inclusi in un volume miscellaneo edito nel 1599 a Pavia a cura dell'Accademia degli Intenti per il dottorato dell'abate G. F. Serbellone (cfr. M. Maylender, Storia delle Accademie d'Italia, III, Bologna 1919, p. 323).
Fonti e Bibl.: P. Litta Fam. cel. ital., Adorno, tav. VI; B. De Rossi, Istoria genealogica e cronologica delle due nobilissime case Adorna e Botta, Firenze 1719, pp. 96, 197 s.; per i figli: M. Giustiniani, Gli scrittori liguri, Roma 1667, p. 103; A. Oldoini, Athenaeum Ligusticum, Perusiae 1680, p. 41; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, p. 146.