ACHTERBERG, Gerrit
Poeta olandese, nato a Langbroek il 20 maggio 1905. Esordì nel 1931 con il volume Afvaart (Partenza della nave), che fu seguito da numerosi altri volumi, dei quali menzioniamo: Eiland der ziel (Isola dell'anima, 1939), Osmose e Thebe (1941), Sintels (Carboni spenti), Morendo e Eurydice (1944), Limiet (Limite, 1945), Sphinx (Sfinge), Stof (Materia), Energie e Radar, tutti del 1946, En Jezus schreef in 't zand (E Gesù scriveva in terra, 1947), Sneeuwwitje (Biancaneve, 1949), Mascotte (1950), Ode aan Den Haag (Ode all'Aia, un ciclo di sonetti, 1953), Ballade van de gasfitter (Ballata del gasista, 1953), Spel van de wilde jacht (Ciclo della tregenda, 1957). Molti di questi sono riuniti in tre raccolte: Cryptogamm (Crittogame, 1946), Oude cryptogamen (Vecchie Crittogame, 1951) e Cryptogamen III (1954).
Nella poesia di A. domina l'idea orfica del tentare la resurrezione della donna amata e morta. La sua lingua è ricca di parole attinte dalle scienze esatte e naturali, e da altri dominî linguistici. Negli ultimi anni la sua tematica è più variata, la tensione è alleggerita da un tono più giocoso, quasi umoristico. Nel 1950 gli fu conferito il premio letterario "P. C. Hooft".
Bibl.: Commentaar op Achterberg (studî di varî autori), L'Aia 1948; B. Aafjes, G. A., de dichter van de Sarcophaag (introd. di Cryptogamen, 2ª ed., ivi 1953); P. Rodenko, G. A., the alchemist of the word, in Delta, a review of arts life and thought in the Netherlands, Amsterdam 1958.