gestazione per altri
loc. s.le f. Gestazione portata a termine da una donna per conto di un singolo o di una coppia.
• Chi è Rufus? Canadese, figlio d’arte, nasce da Loudon Wainwright e Kate McGarrigle. Appena ragazzo dichiara di essere omosessuale. Adulto, diventa il papà di Viva Katherine Wainwright Cohen, che viene data alla luce il 2 febbraio del 2011 da Lorca Cohen, figlia di Leonard. La donna è amica di Rufus e del suo compagno e si accorda con loro per una gestazione per altri. Il brano «Hallelujah» che ha reso noto Rufus è di Leonard Cohen, nonno biologico della figlia di Rufus. (Delia Vaccarello, Unità, 19 febbraio 2014, p. 21) • Cambiare nome alla pratica dell’utero in affitto chiamandola «gestazione per altri», riducendo il grembo materno a un pezzo di ricambio, si può fare soltanto ignorando l’enorme mole di studi scientifici che testimoniano come dalla relazione prenatale tra la madre e il figlio si determinino molte caratteristiche del futuro individuo. (Karen Rubin, Giornale, 30 gennaio 2016, p. 8, Interni) • «Io e il mio compagno avremmo volentieri evitato la trasferta americana, se avessimo avuto la possibilità di adottare. L’idea di una relazione tra seme e paternità è povera. Anche nei testi sacri, i casi di gestazioni per altri sono molti» (Nichi Vendola intervistato da Alessandro Trocino, Corriere della sera, 1° marzo 2017, p. 9, Primo piano).
- Composto dal s. f. gestazione, dalla prep. per e dal pron. altro, ricalcando l’espressione fr. gestation pour autrui.
- Già attestato nella Stampa del 11 novembre 1985, p. 9, Interno (Ornella Rota).
> gestazione di sostegno, gestazione sostitutiva, Gpa.