VARGAS, Getulio Dornellas (App. I, p. 1111)
Uomo politico brasiliano, morto a Rio de Janeiro il 24 agosto 1954. Sconfitte nel 1938 le "camicie verdi" così come nel 1937 erano stati sconfitti i comunisti, il V. instaurò una vera "dittatura democratica" e governò il paese, senza parlamento e senza partiti politici, fino al 1945. Nel frattempo aveva consolidato le forze armate, rinvigorita la legislazione del lavoro e creato un'industria siderurgica. Nell'agosto del 1943 dichiarava la guerra alle potenze totalitarie ed inviava in Italia un corpo di spedizione. Terminata la conflagrazione mondiale, V. cercò di adeguarsi alle nuove esigenze politiche e all'inizio del 1945 mediante l'acto adicional, autorizzava le elezioni per la presidenza della Repubblica e per l'assemblea costituente. Il 29 ottobre dello stesso anno veniva però deposto da un colpo di stato promosso dai militari. Nelle elezioni di dicembre veniva tuttavia eletto senatore. Presentatosi candidato alle elezioni presidenziali del 1950, vinceva con schiacciante maggioranza e assumeva, ancora una volta, la più alta carica dello stato il 31 gennaio 1951. V. dovette quindi fronteggiare una grave crisi economica e la crescente inflazione; per rafforzare la propria popolarità accentuò l'indirizzo sociale del suo governo senza rifuggire da misure di carattere demagogico che destarono la diffidenza dei suoi stessi sostenitori. Nel 1954, una legge che raddoppiava il salario minimo degli operai suscitò, fra conservatori e militari, un vivo malcontento al quale si aggiunse una violentissima campagna dell'opposizione contro i metodi di V. che lo indusse a togliersi la vita. Il paese deve a V. il suo periodo di più rapido sviluppo in tutti i settori: in particolare, il mondo del lavoro, rappresentato dal partido trabalhista, è diventato, grazie a lui, una nuova forza nella scena politica brasiliana. Per contro, la sua amministrazione non seppe mai liberarsi da viete forme di cesarismo, indulgendo spesso a sistemi basati sul palese favoritismo, e non fu in grado, specie negli ultimi anni, sia di far fronte alla grave crisi di trasformazione gravante sul paese, sia di valutare la crescente forza dell'opposizione.