Pseudonimo dello scrittore ungherese József Brenner (Szabadka, od. Subotica, 1888 - ivi 1919). Nonostante il suo interesse per la letteratura, si laureò in medicina a Budapest dove operò come psichiatra, essendo uno dei primi seguaci e divulgatori ungheresi di Freud. La sua conoscenza delle malattie mentali e del mondo delle droghe (fu lui stesso un morfinomane), unita alla sua finissima sensibilità di scrittore, offre alla sua arte narrativa un fascino e una originalità particolari. Finì tragicamente la sua esistenza togliendosi la vita dopo aver ucciso la moglie. Le sue principali opere sono raccolte di novelle (A varázsló Kertje "Il giardino del mago", 1908; A Janika "Giovannino", 1911; Délutáni álom "Il sogno pomeridiano", 1913), una parte delle quali sono state pubblicate anche in traduzione italiana (Oppio e altre storie, 1985).