Vedi GEZER dell'anno: 1960 - 1994
GEZER (ebraico Gezer; Γαζέρ, Γαζάρα; Gezer)
Antica città della Palestina, corrispondente all'odierno Tell Gezer, 38 km a N-O di Gerusalemme.
Abitata fin dall'età preistorica, G. è presente più volte nelle fonti egiziane, che ricordano la sua conquista da parte di faraoni del Nuovo Regno. Secondo la tradizione biblica (Giosuè, x, 33; xii, 12) fu vinta da Giosuè, ma i suoi abitanti furono risparmiati (Giosue', xvi, 10; Giudici, i, 29). La città venne ricostruita da Salomone (I Re, ix, 15, 17); durante la guerra maccabaica (II sec. a. C.) fu un'importante fortezza di Simone. I resti archeologici attestano l'occupazione della città fino al periodo bizantino.
Dopo una ricognizione effettuata nel 1899 da M. J. Lagrange sul luogo della città, che era stata identificata nel 1871 dal Clermont-Ganneau, si ebbe una serie di scavi, dal 1902 all'inizio del 1909, diretti dall'inglese R. A. S. Macalister. I risultati, nonostante la grande importanza che ebbero per lo sviluppo scientifico dell'archeologia palestinese, appaiono oggi in gran parte inadeguati, specialmente a causa dell'errata datazione attribuita ai reperti; per di più la zona scavata dal Macalister corrisponde solo ad una parte, e la meno importante, della città, la quale si estendeva su due colline separate da una valletta; lo scavo della collina occidentale, sulla quale devono trovarsi gli edifici di maggior rilievo e che il Macalister non poté esplorare, fu intrapreso nel 1934 dal Rowe, ma rimase interrotto dopo appena qualche settimana.
La località di G. ha restituito resti natufiani (cioè del Mesolitico palestinese), ceramica ghassuliana (eneolitica) della prima metà del IV millennio a. C. e abbondante suppellettile funebre (di scarso valore artistico) proveniente dalle numerose caverne naturali che, usate inizialmente come abitazioni, vennero in seguito ampliate artificialmente e adattate a tombe. Molte di tali tombe sono datate alla fine del IV millennio a. C. (inizio dell'antica Età del Bronzo); notevole per dimensioni e per quantità di suppellettile la serie di caverne intercomunicanti che è stata chiamata "ipogeo reale". Nella valletta centrale è stato trovato un santuario, con steli votive e un piccolo altare che presenta analogie con quello di Hazor (v.). La città appare dotata di tre cerchie di mura, la più recente delle quali risale a Salomone, ma ha subito restauri successivi. Sulla base dei rinvenimenti architettonici di Hazor, lo Yadin ha recentemente avanzato l'ipotesi di riconoscere la porta di Salomone in una parte dell'edificio tradizionalmente identificato con la fortezza maccabaica. Dalla città provengono anche esemplari di ceramica filistea (v.) e la più antica iscrizione ebraica conosciuta.
Bibl.: A. Legendre, in Dict. de la Bible, III, Parigi 1903, coll. 126-32, s. v. I rapporti preliminari degli scavi del Macalister sono stati pubblicati nella rivista Palestine Expl. Fund - Quarterly Statement, dal 1902 al 1909. R. A. S. Macalister, Bible Side-Lights from the Mound of Gezer2, Londra 1907; H. Vincent, Canaan d'après l'exploration récente, Parigi 1907, pp. 109-51; R. A. S. Macalister, The Excavation of Gezer 1902-1905 and 1907-1909, I-III, Londra 1912; H. Vincent, Gézer et l'archéologie palestinienne après six ans de fouilles, in Rev. Bibl., XXIII, 1914, pp. 373-91; 504-22; id., Le nouvel hypogée royal de Byblus et l'hypogée royal de Gézer, ibid., XXXII, 1923, pp. 552-74; XXXIII, 1924, pp. 161-85; E. W. G. Masterman, Gezer, in Palestine Expl. Fund - Quart. Stat., LXVI, 1934, pp. 135-40; A. Rowe, The 1934 Excavations at Gezer, ibid., LXVII, 1935, pp. 19-33; G. E. Wright, The Troglodytes of Gezer, in Palestine Expl. Quart., LXIX, 1937, pp. 67-78; L. Hennequin, in Dict. de la Bible, Suppl. III, Parigi 1938, coll. 396-403; s. v. Fouilles; Y. Yadin, Solomon's City and Gate at Gezer, in Israel Expl. Journ., VIII, 1958, pp. 80-86.