Amer, Ghada
῾Amer, Ghada. – Artista egiziana (n. Il Cairo 1963). Trasferitasi in Francia con la famiglia nel 1974, ha studiato all’Accademia di belle arti di Villa Ariston (Nizza) e all’Institut des hautes études en arts plastiques (Parigi), e dal 1996 vive e lavora a New York. A. ha adottato come forma espressiva prevalente il ricamo, di cui si serve nei disegni, nelle opere di pittura e scultura e nelle installazioni: una tecnica tipicamente femminile e legata alla tradizione reinterpretata però con uno stile fumettistico, seriale, con chiari richiami alla pop art e all’astrattismo. Tutta la sua opera è incentrata sulla condizione femminile: i primi lavori ritraggono donne impegnate in attività convenzionali (Cinq femmes au travail, 1991; La femme qui repasse, 1992), mentre dalla metà degli anni Novanta del 20° sec. si è spostata su soggetti erotici, spesso tratti da riviste pornografiche, e la sua tecnica si è andata complicando attraverso una tessitura più ‘erratica’, che lascia solo intuire le immagini amorose sotto l’intrigo dei fili colorati (la serie Untitled, 1996-1998; Double grid, 2002; White kiss, 2003; Peter’s ladies, 2006). Dal 2000 ha firmato numerosi lavori con l’artista iraniano R. Farkhondeh. Altri filoni di ricerca di A. sono quello sul testo (per es. Encyclopedia of pleasure, 2001, traduzione in inglese di brani riguardanti il piacere femminile da un trattato erotico arabo del sec. 10°-11° ricamata in oro su 57 cubi di plastica; Reign of terror, 2005, sui conflitti tra Oriente e Occidente) e quello ambientale con progettazione di giardini e parchi (Love park, 1999, Biennale di Santa Fe; Peace garden, 2002, Giardino botanico di Miami; Happily ever after, 2005, Queens museum of art, New York), mentre i temi politici hanno assunto maggiore centralità accanto a quello sulla donna.