Ghana
(App. III, i, p. 744; IV, ii, p. 56; V, ii, p. 430)
Geografia umana ed economica
di Alberta Migliaccio
Popolazione
La popolazione, che al censimento del 1970 ammontava a 8,6 milioni di ab. e a quello del 1984 a 12,3 milioni, era salita a oltre 17 milioni nel 1995 (in un quarto di secolo, dunque, si era raddoppiata) e a più di 19 milioni nel 1998. L'incremento demografico è in lento declino e, se negli anni Sessanta e Settanta superava il 35‰ annuo, nell'intervallo 1990-97 è risultato pari al 27‰. Sono valori ancora elevatissimi che non possono non causare problematiche interferenze con le prospettive di sviluppo del paese. La natalità supera tuttora il 40‰, mentre i tassi di mortalità vanno rapidamente contraendosi e sono ora attestati sull'11÷12‰ l'anno.
Le campagne sanitarie avviate nei decenni precedenti hanno avuto esiti soddisfacenti e, se la mortalità infantile è ancora elevata (65‰ nel 1997), la speranza di vita alla nascita ha subito un notevole incremento e si va avvicinando ai sessant'anni. Il governo del paese, allo scopo di allentare la pressione demografica, ha avviato una campagna di controllo delle nascite, i cui esiti sono per ora modesti (in un quindicennio la fecondità è scesa dal 6,5 al 5%).
La capitale, Accra, aveva nel 1988 una popolazione di 950.000 ab.; stime recenti, condotte sull'intera agglomerazione urbana, le attribuiscono una popolazione di poco inferiore ai 2 milioni di abitanti. La seconda città del paese è Kumasi, capoluogo della popolosa Regione di Ashanti.
Condizioni economiche
Nonostante alcuni progressi, il paese rimane profondamente arretrato e conserva un profilo essenzialmente rurale, anche perché le pur cospicue risorse minerarie vengono esportate senza alcuna manipolazione industriale. Come nei passati decenni, la ricchezza del G. deriva prevalentemente dalla coltivazione e dalla vendita del cacao, di cui il paese è il secondo produttore mondiale: a questa coltura è destinata la metà circa delle aree coltivate. L'apparato industriale è debole e, sin dall'indipendenza, è andato progressivamente perdendo di importanza. Nel 1957 il G. possedeva una struttura produttiva fra le più forti dell'intero continente, ma a partire dalla presidenza di K. Nkrumah, caratterizzata da programmi ambiziosi e da spese assai rilevanti, l'economia ha subito un processo involutivo; a questo regresso non sono risultati, però, estranei i reiterati momenti di instabilità politica, perdurati fino a tutti gli anni Ottanta. In più riprese (1983-86 e 1987-90), e con la collaborazione della Banca mondiale, sono stati avviati programmi di ristrutturazione e di rilancio economico; nel 1992 è stato ristabilito un governo democratico e sono state adottate misure sia per favorire la ripresa sia per incentivare la formazione del settore privato: i risultati sono stati, però, modesti, per ragioni in parte ascrivibili all'eccessiva pressione demografica.
Per quanto riguarda i singoli settori produttivi, va segnalato come nel corso dell'ultimo quindicennio il comparto più dinamico sia risultato quello dei servizi (in particolare si sono potenziate le attività commerciali), mentre industria e attività minerarie hanno segnato progressi piuttosto modesti. L'agricoltura, invece, ha sofferto per molteplici ragioni: l'eccessivo carico demografico, l'altalenante andamento dei prezzi internazionali del cacao, l'andamento meteorologico non sempre favorevole. Nel tentativo di restituire un certo dinamismo alla produzione del cacao (negli anni Sessanta la produzione sfiorava i 4 milioni di q e l'esportazione rappresentava la metà circa dell'attivo commerciale, mentre nel 1997 la produzione era di 3,7 milioni di q e il suo peso sulle esportazioni si aggirava intorno al 40%), dal 1993 l'ente governativo preposto all'organizzazione del settore è stato privato del monopolio e alcune imprese sono state autorizzate ad acquistare il prodotto direttamente dai coltivatori.
Le colture destinate al consumo locale sono decisamente insufficienti e la domanda interna può essere soddisfatta soltanto ricorrendo all'importazione; il paese è, quindi, impegnato soprattutto nel tentativo di raggiungere l'autosufficienza alimentare. Di rilievo sono pure le risorse forestali; allo scopo di allontanare il pericolo della deforestazione, dal 1989 sono in atto programmi (finanziati sia da organizzazioni internazionali sia da singoli paesi) per la ricostituzione del patrimonio boschivo. Il G. deve inoltre importare ingenti quantità di carne (l'allevamento è praticato soltanto nelle regioni settentrionali) e di pesce (a fronte di una domanda di 600.000÷700.000 t all'anno le quantità pescate variano fra le 350.000 e le 430.000 t).
Il settore minerario ha il suo punto di forza nella produzione di oro (l'estrazione è costantemente aumentata e si aggira ora sui 35.000 kg l'anno: a partire dal 1992 il valore delle esportazioni di oro ha superato quello delle esportazioni di cacao). Il settore viene organizzato da una società pubblica nella quale, tuttavia, la partecipazione dello Stato è progressivamente scesa (nel 1996 era solo del 20%; per il resto l'azionariato era ripartito fra società transnazionali). Per potenziare lo sfruttamento dell'oro sono stati stanziati nuovi, ingenti investimenti allo scopo di portarne la produzione annuale a oltre 50.000 kg. Dal sottosuolo vengono poi estratti diamanti, bauxite e manganese. Dal 1978 il paese è divenuto produttore di petrolio, ma le quantità ricavate sono modeste e del tutto insufficienti (la Nigeria rimane il principale approvvigionatore).
Con la costruzione della diga di Akosombo il G. è divenuto autosufficiente dal punto di vista energetico, anche se l'irregolarità delle precipitazioni è causa di interruzioni nell'approvvigionamento. Si sta progettando il potenziamento degli impianti idroelettrici di Kpong e Bui, che dovrebbero consentire l'estensione della rete alle regioni settentrionali del paese e garantire inoltre un flusso di esportazione nei paesi contermini, mentre è in costruzione una centrale termoelettrica a Takoradi per fornire un'adeguata quantità di energia all'industria.
Dal punto di vista dei trasporti il G. dispone di due grandi porti, Takoradi e Tema, che necessitano entrambi di interventi migliorativi. Il paese dispone di poco meno di un migliaio di km di ferrovie e di circa 7000 km di strade asfaltate. La creazione del Lago Volta ha favorito i collegamenti interni, anche se i traffici per via d'acqua sono rimasti piuttosto modesti. Nei pressi di Accra è ubicato l'aeroporto internazionale di Kotoka.
bibliografia
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Storia
di Silvia Moretti
Le elezioni presidenziali del novembre 1992 rappresentarono per il G. - a undici anni dal colpo di Stato del 1981- un test molto importante, il primo dopo l'approvazione di una nuova Costituzione di tipo presidenziale che reintroduceva il multipartitismo nella vita politica (referendum del 28 aprile 1992). Fu confermato alla presidenza con il 58,3% dei voti il presidente J. Rawlings, che, assunto il potere con il colpo di Stato militare del 1981, intendeva legittimare la sua posizione nel paese attraverso una consultazione democratica. Benché nulla fosse stato rilevato dagli osservatori internazionali, i partiti all'opposizione contestarono i risultati delle presidenziali, e di conseguenza decisero il boicottaggio delle consultazioni legislative del 29 dicembre, nelle quali il National Democratic Congress (NDC), espressione politica della giunta al potere, ottenne 189 dei 200 seggi in palio. La percentuale dei votanti fu inferiore al 30%.
A partire dal 1993 il G. conobbe un progressivo peggioramento della situazione economica cui il governo cercò di fare fronte con nuove misure di austerità. La reazione della popolazione esplose nella primavera del 1995 di fronte al forte rialzo dei prezzi e all'inasprimento della tassazione: nei primi giorni di maggio cinque persone rimasero uccise ad Accra negli scontri tra i dimostranti e i sostenitori del governo. Alla protesta sociale si aggiunsero, dal febbraio del 1994, gravi tensioni interetniche nelle regioni settentrionali del paese, che videro coinvolti i gruppi Nanumba e Konkomba. Nonostante fosse stato firmato un accordo dai rappresentanti delle diverse etnie coinvolte nei disordini, violenti scontri scoppiarono ancora nel marzo 1995.
Seppure in calo di popolarità per il clima sociale del paese sempre più degradato, Rawlings venne confermato nelle elezioni presidenziali del dicembre del 1996 riportando il 57,2% dei voti. Le contemporanee consultazioni legislative furono vinte dal NDC (130 seggi), ma videro emergere una consistente forza di opposizione, il New Patriotic Party (60 seggi).
Sul piano internazionale, tra il 1994 e il 1996 Rawlings, quale presidente in carica della Conferenza dei capi di Stato e di governo dell'ECOWAS (Economic Community of West African States), svolse un'intensa attività di mediazione tra le fazioni in lotta nella guerra civile liberiana, impegnando truppe del suo paese come forze di pace in Liberia fino al gennaio 1999. Tra il 1998 e il 1999 cresceva l'impegno del G. anche in Sierra Leone sconvolto dalla guerra civile.
bibliografia
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A.K.P. Kludze, Chieftaincy in Ghana, San Francisco 1998.