HAGI, Gheorghe
Romania. Costanza, 5 febbraio 1965. • Ruolo: centrocampista • Esordio in serie A: 6 settembre 1992 (Napoli-Brescia, 0-0) • Squadre di appartenenza: 1982-83: Costanza; 1983-87: Sportul Studentesc; gennaio 1987-1990: Steaua Bucarest; 1990-92: Real Madrid; 1992-94: Brescia; 1994-96: Barcellona; 1996-2001: Galatasaray • In nazionale: 122 presenze e 35 reti (esordio: 10 agosto 1983, Norvegia-Romania, 0-0) • Vittorie: 3 Campionati rumeni (1986-87, 1987-88, 1988-89), 3 Coppe di Romania (1986-87, 1987-88, 1988-89), 1 Supercoppa Europea (1986), 4 Campionati turchi (1996-97, 1997-98, 1998-99, 1999-2000), 1 Coppa UEFA (1999-2000) • Carriera di allenatore: nazionale rumena (2001)
Ha esordito nella squadra della sua città per poi passare, a 18 anni, allo Sportul di Bucarest, guidata dal suo 'maestro' Lucescu, con cui ha vinto due titoli di capocannoniere e uno di miglior giocatore rumeno. Nella potente Steaua Bucarest, squadra cara al dittatore Ceausescu, dalla quale era stato preso 'in prestito' con una forzatura regolamentare, vinse una Supercoppa Europea e ‒ una volta confermato ‒ tre Campionati e tre Coppe nazionali consecutivi fra il 1987 e il 1989. Nel 1990, il Real Madrid batté la concorrenza di Milan, Inter e Juventus e riuscì a ingaggiarlo, ma non fu un connubio felice. Nel 1992 arrivò finalmente in Italia, nel Brescia, allenato da Lucescu, ma le soddisfazioni furono inevitabilmente molto modeste. Trasferitosi in Turchia, al Galatasaray, dopo un biennio al Barcellona, vi ha trascorso cinque anni strepitosi, vincendo quattro Campionati e una Coppa UEFA. Nel 2001 è stato allenatore della nazionale rumena, in cui esordì a 18 anni e dalla quale si era ritirato come giocatore alla fine degli Europei del 2000. Chiamato il 'Maradona dei Carpazi', Hagi è stato il più celebrato fuoriclasse del calcio rumeno, così famoso da vedersi dedicare in vita lo stadio della sua città e veder trasformata in museo la propria casa natale. L'accostamento con Maradona non è solo motivato dalla preferenza per il piede sinistro e dallo storico numero 10, ma anche dalla classe cristallina e dal temperamento decisamente accentratore (a volte anche rissoso e arrogante). Dovunque è andato, Hagi ha sempre voluto essere il leader della squadra ed è riuscito a farlo con maggiore facilità quando era il giocatore più coccolato del regime. Di certo ha deciso la sorte di molti suoi allenatori, come nel caso del commissario tecnico della nazionale Piturca, allontanato nel 1999 a favore del più malleabile Ienei. Carattere a parte, 'Giga' Hagi è stato un campione dal talento purissimo. Fra le decine di gol che ha realizzato uno è passato alla storia: quello segnato da quasi 50 metri con la maglia del Real Madrid contro l'Osasuña.