BARTOLINI SALIMBENI, Gherardo
Nacque a Firenze da Bartolomeo e da Piera Tebaldi il 4 marzo 1487. Fu in gioventù a Roma, dove completò gli studi e nel 1500 ottenne da Alessandro VI la commenda del monastero di S. Maria Intermonti nel ducato di Savoia, rinunziata in suo favore dal cardinale Federigo Sanseverino a titolo di compenso di grosse somme versate dai Bartolini Salimbeni a lui e alla sua famiglia. Nel 1502 il B. rinunziò alla commenda a favore del fratello Lorenzo, lasciando anche l'abito ecclesiastico. Durante il suo soggiorno in Roma, egli fu in relazione con il cardinale Giovanni de' Medici, con Giuliano, fratello di questo, e con il loro nipote Lorenzo. Questi nel 1513 scelse il B. come proprio agente di fiducia e, quando nel 1515 fu creato da Leone X capitano generale della Chiesa, come primo segretario e consigliere. In tale veste il B. accompagnò quell'anno stesso il Medici a Bologna, in occasione dell'incontro tra il pontefice e Francesco I. Quando poi il papa depose Francesco Maria della Rovere e investì del ducato di Urbino Lorenzo de' Medici (18 ag. 1516) egli divenne gran tesoriere del nuovo duca e suo commissario nella guerra contro il della Rovere.
Il B. accompagnò Lorenzo in varie altre missioni onorifiche e di rappresentanza. Fu due volte in Francia nel 1517, quando il duca fu delegato dal pontefice a presenziare alla cerimonia del battesimo del delfino e in occasione del matrimonio dello stesso Lorenzo con la principessa Maddalena de la Tour d'Auvergne. Nel settembre del 1518 fece parte del seguito di Lorenzo, allorché questi si recò a Roma per tentar di indurre Leone X a concedergli la sìgnoria di Firenze.
Nel novembre il B. rientrò ad Urbino, ove tenne il vicariato del principe sino alla morte di lui, avvenuta il 4 maggio 1519. Da arora, salvo brevi periodi, visse in patria, dove esercitò varie cariche pubbliche. Nel bimestre settembre-ottobre 1519 fu uno dei priori. Solo nel 1529, per evitare le persecuzioni cui si trovavano esposti ad opera del governo repubblicano i fautori dei Medici, si ritirò a Lucca, ove restò fino all'insediamento in Firenze del duca Alessandro. Da questo fu chiamato a far parte della commissione degli ottanta ìncaricata di esaminare la situazione dei confinati politici. Anche da Cosimo I, che lo fece senatore, ebbe varie missioni. Morì il 4 apr. 1551. Aveva sposato nel 1519 Cassandra Salviati, sorella della moglie di Francesco Guicciardini.
Per preghiera, appunto, del cognato, il B. scrisse e dedicò a lui una Cronichetta sopra le ultime azioni di Lorenzo dei Medici duca di Urbino, di cui il Guicciardini si valse come fonte della Storia d'Italia. È una minuta, ma scialba, testimonianza del conflitto con cui fu strappato a Francesco della Rovere fi ducato di Urbino e della sua tenace quanto vana reazione tra il 1515 e il 1516. La narrazione rimase incompiuta; per lungo tempo inedita, fu pubblicata nel 1786 dal p. Idelfonso, come premessa alla sua Storia genealogica della famiglia Bartolini Salimbenì.L'autografo della Cronichetta è oggi conservato nella Biblioteca nazionale di Firenze, cod. III, 106.
Bibl.: P. Idelfonso, Vita di G. B.S.'in Storia genealogica della famiglia B. s., in Delizie degli eruditi toscani, D. al tomo XXIII, Firenze 1786, pp. 370-379; P. Viliari, Niccolò Machiavelli e i suoi tempi,Milano 1897, III, p. 489; R. v. Albertini, Das fiorentinische Staatsbewusstsein im Uebergang von der Republik zum Prinzipat, Bern 1955, p. 441; G. Pieraccini, La stirpe dei Medici di Cafaggiolo, Firenze 1947, 1, pp. 272 s., 287-89.