BUONACCORSI, Gherardo
Mercante fiorentino della prima metà del Trecento, socio della compagnia dei Peruzzi. Figlio di Gentile, s'ignora a quale delle numerose famiglie Buonaccorsi appartenesse, anche se è probabile che avesse rapporti di parentela con il Cione (o Uguccione) Buonaccorsi che lavorava con i Peruzzi agli inizi del sec. XIV; non ne conosciamo il popolo di residenza in Firenze, ma sappiamo che era iscritto all'arte del cambio. Fu priore nel 1316 e nel 1324.
Dopo esser stato in Fiandra per i Peruzzi nel primo decennio del secolo, il 1º nov. 1310 il B. entrava nella loro compagnia in qualità di socio, conferendo 4.500 libbre a fiorino (pari al 3,02% del capitale sociale); nella compagnia del 1º nov. 1312 conferì la stessa cifra (pari questa volta al 3,8%); in quella del 1324 versò 3.000 libbre (5%) e in quella del 1331, 3.500 libbre (3,88%): fra il 1310 e il 1331 fu uno dei due soli nuovi soci che i Peruzzi ammisero nella compagnia.
La sua attività è ricostruibile soprattutto attraverso i documenti pontifici nei quali è per lo più indicato semplicemente come "Gherardo di Gentile" donde talora il cognome Gentili: il nome completo è nei libri dei Peruzzi: "Gherardo filiolo che fue di Gientile Buonaccorsi" (1324). Curò gli interessi della compagnia in Avignone a partire almeno dal 1320 e per tutto il 1321. Nel maggio del 1322 era a Firenze, dove si trattenne forse fino al 1325; nel dicembre di quell'anno era tuttavia già ritornato ad Avignone e il 3 genn. 1326 gli veniva concessa una proroga per il giuramento da prestare all'arte cui era iscritto. Si trattenne presso la Curia almeno fino al luglio del 1327, rientrando poi forse in Firenze. Era ormai uscito dalla carica (già ricoperta nel 1317 insieme con Giovanni Villani) di ufficiale della Moneta d'oro, d'argento e di piccioli nel novembre del 1332 quando con il suo collega fu sottoposto al sindacato. Fra questa data e il 1º luglio 1335, quando si costituì senza di lui la nuova compagnia Peruzzi, venne probabilmente a morte.
Suo figlio Iacopo era in Inghilterra nell'aprile del 1345 e a Bruges alla fine del maggio seguente: in entrambi i casi lo vediamo impegnato in acquisti di lana.
Nel giugno del 1347 riceveva in pagamento, probabilmente per i crediti di suo padre, una proprietà dei Peruzzi; nello stesso anno, e poi nuovamente nel 1353-54, fu dei Priori.
Frammentarie sono le notizie per gli anni successivi: nel 1360 era a Firenze e interveniva in una pratica per appoggiare la proposta di aiutare l'Albornoz; ancora a Firenze era nel luglio 1361; l'anno seguente fu dei Priori per la terza volta; nel 1365 era in Avignone, se è lui lo Iacopo Buonaccorsi "campsor Camere Apostolice" che i documenti ci attestano in Curia a quella data. Più tardi ancora diresse la filiale veneziana della compagnia fiorentina dei Da Uzzano.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Dipl. Certosa, 1332 nov. 25, 1345 apr. 26, 1345 maggio 28, 1347 giugno 27; Ibid., Mercanzia, n. 136, 1322 maggio 22, 1322 ott. 13; n. 1136, 1361 luglio 27; R. Davidsohn, Forschungen zur Geschichte von Florenz, III, Berlin 1901, n. 850; Cronaca fiorentina di Marchionne di Coppo Stefani, in Rerum Italic. Script., 2 ed., XXX, 1, a cura di N. Rodolico, pp. 122, 147, 229, 242, 262; E. Göller, Die Einnahmen der apostolischen Kammer unter Johann XXII., Paderborn 1910, pp. 73, 79, 192; K. H. Schäfer, Die Ausgaben der apostolischen Kammer unter.Johann XXII., Paderborn 1911, pp. 420, 475, 816; Lettres communes de Jean XXII, a cura di G. Mollat, Paris 1921-1947, n. 12228; I libri di commercio dei Peruzzi, a cura di A. Sapori, Milano 1934, pp. 437-440; H. Hoberg, Die Inventare des päpstl. Schatzes in Avignon, Città del Vaticano 1944, pp. 393-94; A. Sapori, Storia interna della comp. mercantile dei Peruzzi, in Studi di storia econ., Firenze 1955-67, II, pp. 667 ss., 671 s., 694; Y. Renouard, Le compagnie commerc. fiorentine, in Arch. stor. ital., XCVI(1938), p. 172 (ora in Etudes d'histoire médiévale, Paris 1968, I, p. 539); Id., Les relations entre les papes d'Avignon et les compagnies commerciales et bancaires de 1326 à 1378, Paris 1941, pp. 195, 620; V. Rutenberg, La compagnia Uzzano, in Studi in onore di Armando Sapori, Milano-Varese 1957, I, p. 699; G. A. Brucker, Florentine Politics and Society,1343-1378, Princeton, N. J, 1962, p. 182; R. Davidsohn, Storia di Firenze, Firenze 1956-1968, II, p. 570; III, p. 679; V, p. 256; VI, p. 641.