Lodz, ghetto di
Ghetto istituito nella città di Ł., in Polonia, durante l’occupazione nazista. Nella città di Ł., seconda per numero di abitanti della Polonia, al momento dell’inizio della Seconda guerra mondiale la popolazione ebraica ammontava a circa 250.000 abitanti ed era organizzata in una comunità ricca e culturalmente molto vivace. Fin dall’inizio dell’occupazione tedesca, nei primi giorni di settembre del 1939, iniziarono le persecuzioni contro di essa e nel maggio 1940 fu chiuso il ghetto della città nel quale furono segregati circa 200.000 ebrei. Il consiglio del ghetto era presieduto da Mordechai Chaim Rumkowski, il quale, pur tra mille difficoltà e in condizioni di rigido isolamento, riuscì a gestire il ghetto di Ł., la cui particolarità fu il mantenimento di una certa vita comunitaria, sia religiosa sia culturale, fino al momento in cui i tedeschi, nell’autunno del 1940, non iniziarono i preparativi della soluzione finale, che prevedeva la deportazione dell’intera popolazione e che fu attuata in diverse fasi. Del ghetto di Ł. è sopravvissuto, unicum nella storia della Shoah, un archivio contenente documentazione sia tedesca sia ebraica. Della popolazione ebraica del ghetto sopravvissero alla Seconda guerra mondiale meno di 10.000 persone.