ghibellini
Denominazione della fazione favorevole alla casa dei duchi di Svevia all'epoca della lotta da questa sostenuta per la corona imperiale con la casa dei duchi di Baviera, i cui partigiani presero il nome di guelfi. Questo appellativo passò quindi a designare i due partiti, l'uno favorevole alla politica imperiale, i g., l'altro aderente a quella papale, i guelfi: tuttavia queste furono denominazioni di comodo dietro le quali si nascosero, specie nei comuni italiani, interessi di parte.
Con le parole di Giustiniano che espone le vicende dell'aquila imperiale, D. fa riferimento ai g. in relazione coi guelfi, considerando entrambi nemici dell'Impero in quanto gli uni si fanno scudo dell'aquila imperiale per svolgere i propri interessi, mentre gli altri la combattono in favore della casa di Francia (si move contr'al sacrosanto segno / e chi 'l s'appropria e chi a lui s'oppone, Pd VI 32-33; L'uno al pubblico segno i gigli gialli / oppone, e l'altro appropria quello a parte, / sì ch'è forte a veder chi più si falli, vv. 100-102); conclude quindi esortando i g. a scindere le proprie azioni da quelle dell'Impero (Faccian li Ghibellin, faccian lor arte / sott'altro segno, ché mal segue quello / sempre chi la giustizia e lui diparte, vv. 103-105). Fa inoltre deprecare da s. Pietro questa scissione del popolo cristiano in fautori e oppositori del papa, che certo non era presente alle origini della Chiesa, e la cui responsabilità fa in un certo modo ricadere sugli stessi papi (Non fu nostra intenzion ch'a destra mano / d'i nostri successor parte sedesse, / parte da l'altra del popol cristiano, Pd XXVII 46-48). Durante il colloquio con Farinata D. inoltre ricorda i due esili inflitti dai g. ai guelfi fiorentini e quindi quello definitivo inflitto a loro stessi (" ... per due fïate li dispersi ". / " S'ei fur cacciati, ei tornar d'ogne parte / ... l'una e l'altra fiata; / ma i vostri non appreser ben quell'arte ", If X 48-51); è noto il ricordo della battaglia di Montaperti (Lo strazio e 'l grande scempio / che fece l'Arbia colorata in rosso, vv. 85-86) che segnò la sconfitta dei guelfi fiorentini (quando fu distrutta / la rabbia fiorentina, che superba / fu a quel tempo sì com'ora è gutta, Pg XI 112-114). Un ricordo della vittoria che a Montecatini Uguccione della Faggiuola riportò contro i guelfi fiorentini è in Pg XXIII 106-111 e in Eg I 27.
Per la completa trattazione storica sull'argomento si veda la voce GUELFI E GHIBELLINI.