GHILINI
. Illustre casata di Alessandria. I Ghilini apparten- ' gono al ceto decurionale di questa citta, ove da Milano, secondo la tradizione, ebbero a trasferirsi quando la Lega Lombarda fondò quel baluardo contro Federico Barbarossa. Capostipite dei G. è un Gherardo, il cui figlio Ottone fu il secondo vescovo di Alessandria eletto dal clero e probabilmente lo stesso elevato nel 1203 alla sede metropolitana di Genova e morto nel 1239. Da Gherardo discende Andrea, cardinale nel 1362, legato pontificio presso Alfonso XI, re di Spagna, fratello di Tommaso (morto nel 1402) maresciallo di Francia, che nel 1391 partecipò alla vittoria riportata dalle armi viscontee presso Alessandria sulle schiere del conte d'Armagnac. Simonino, favorito di Filippo Maria Visconti, proclamata la Repubblica Ambrosiana fuggì da Milano e nel 1449 ebbe parte notevole nell'elezione di Guglielmo, marchese di Monferrato, a signore di Alessandria. Gian Giacomo (morto nel 1532), dotto letterato, ornamento della corte milanese, lasciò una storia degli ultimi giorni di Lodovico il Moro. Fu figlio di lui Camillo, ambasciatore sforzesco presso Carlo V.
A un ramo dei G., estinto nel 1689, appartiene Gerolamo (1589-1669), noto per il suo Teatro degli uomini letterati (Milano 1636) e per gli Annali di Alessandria (1666). Di un altro ramo, estinto nel 1832, è Ambrogio (1756-1832), che sostenne uffici importanti durante il regime napoleonico, cessato il quale riprese il servizio militare nell'esercito sardo e fu comandante della divisione di Novara; fu appassionato botanico. Del ramo dei signori di Castelceriolo, terminato nel 1810, sono degni di ricordo Giuliano (morto nel 1531), gran signore, ospite sfarzoso di personaggi principeschi e Gianantonio (morto nel 1616), maggiordomo di Cristiana di Danimarca, vedova del duca di Milano. Nei fasti ecclesiastici è ricordato il nome di Tommaso (1718-1787), arcivescovo di Rodi, nunzio apostolico a Bruxelles, elevato da Pio VI alla dignità cardinalizia nel 1778.