GIACCA o GIACCHETTA (dal fr. jaquette, dimin. di jaque, masch. "giaco" (v.); fr. veston; sp. Jaqueta; ted. Jackhen; ingl. Jacket)
In origine fu una specie di corpetto di cuoio imbottito, da indossare sopra l'armatura. Divenne poi giacca corta e attillatissima di tela, di seta, di velluto o di panno. Sostituì nel secolo XIV le tuniche lunghe e larghe, che rimasero prerogativa della gente seria e attempata. In Francia sotto Carlo VI la giacca viene descritta nei documenti come ricca di ricami e bottoni, corta e aderente al corpo, foderata di pelliccia e ovattata, stretta alla vita da una cintura o con un largo gallone ricamato sui fianchi, con maniche sempre strette. Verso la metà del sec. XV ebbe invece larghe maniche che partivano dal colletto anziché dalla spalla e per i valletti fu ornata di stemmi e d'insegne. Le sue varie fogge la fanno spesso confondere con il giubbetto e anche con la giubba. La giacchetta (jaquette, 1380) era più lunga della giacca, poteva arrivare sino al ginocchio ed era ricamata, imbottita e foderata di pelliccia. Nel Cinquecento la giacchetta si trasforma in pelliccia lunga (pelliccione e zimarra) e la giacca in una specie di pelliccia corta e larga (Pouff'jacke) senza maniche o con maniche aperte e pendenti per lasciare vedere le maniche del corpetto (jaquette bouffante). Quindi decade, sostituita dalla giubba e dal giustacuore, per tornare nell'abbigliamento maschile verso la metà dell'Ottocento.
Bibl.: A. De Bruyn, Habitus variarum orbis gentium, Anversa 1581; C. Vecellio, Habiti antichi et moderni, Venezia 1589, passim; C. Merkel, Come vestivano gli uomini del Decamerone, Roma 1898, p. 18 segg.; V. Gay, Glossaire archéol. du Moyen âge à la Renaissance, II, Parigi 1928, p. 53.