CARINI, Giacinto
Patriota e soldato, nato a Palermo il 20 maggio 1821, morto a Roma il 16 gennaio 1880. Rimasto orfano del padre a undici anni, fu costretto per vivere a dedicarsi all'agricoltura e al commercio. Nella rivoluzione del 1848 fu in prima linea. Dal governo provvisorio fu nominato colonnello di cavalleria e successivamente eletto membro del Comitato di guerra e comandante del campo di Palermo; in tale qualità si batté fino all'ultimo contro le truppe del generale Filangieri. Quando la rivoluzionc fu domata, emìgrò a Londra e poi a Parigi, dove impiantò un Office franco-italien, per gli scambî commerciali tra le due nazioni, che pubblicava come suo organo il Courrier franco-italien. Tornato in Italia, il C. fu dei primi ad arruolarsi agli ordini di Garibaldi che lo nominò comandante della sesta compagnia dei Mille. Si distinse a Calatafimi e nell'attacco di Palermo, dove fu gravemente ferito. Fu in seguito promosso ispettore della cavalleria, e poco dopo (23 agosto 1860) maggiore generale. Il governo italiano lo confermò in questo grado e gli diede il comando della brigata Regina (10 aprile 1862). Durante la guerra del'66, il C. si segnalò nel fatto d'armi di Motteggiana, del 10 luglio. Successivamente, resse una divisione militare, sino a che il 13 febbraio 1871 fu promosso tenente generale. Nel 1872 andò a Perugia, ove strinse amicizia con l'allora cardinale Pecci. Fu deputato dall'8ª all'11ª legislatura e di nuovo nella 13ª.
Bibl.: P. Schiarini, I Mille nell'esercito, in Memorie storiche militari dell'ufficio storico di Stato maggiore, V (1911), pp. 563-64; R. Vuoli, Il gen. C., in Nuova Antologia, 1°-16 nov. 1929, pp. 86 segg., 214 segg.