MOTTA, Giacinto
Ingegnere e industriale, nato a Mortara il 5 aprile 1870. Fu dapprima assistente di elettrotecnica e misure elettriche e dal 1900 al 1922 professore incaricato di tecnologie elettriche al politecnico di Milano. Nel 1903 organizzò e poi diresse la Scuola laboratorio di elettrotecnica per operai. Come tecnico, si è occupato specialmente di telefoni e impianti elettrici. È stato il primo a proporre e progettare in Italia l'impiego dei cavi telefonici sotterranei, e nel 1910 compilò quelle norme per l'esecuzione degl'impianti elettrici che sostanzialmente sono ancora adottate.
Consulente per il comune di Milano dal 1906 al 1910, progettò ed eseguì gl'impianti idroelettrici di Valtellina e la linea di trasmissione per Milano.
Nel 1903 entrò nell'industria come direttore e poi consigliere delegato dell'Unione telefonica lombarda. Nel 1916 fu nominato consigliere direttore e nel 1918 consigliere delegato della Soc. generale italiana Edison di elettricità, il più importante gruppo elettrico italiano, avente al 1934 un capitale nominale di poco meno di 4 miliardi di lire, e un ammontare d'investimenti di oltre 6 miliardi. Il M. è inoltre presidente dell'Unione nazionale fascista industrie elettriche e, dalla XXVII legislatura, deputato al parlamento.
Al M. si devono anche molte iniziative nel campo culturale e in quello dell'assistenza e previdenza sociale. Egli ha creato fra l'altro le fondazioni Carlo Esterle e Politecnica italiana per studî e ricerche nel campo dell'elettrotecnica e dell'ingegneria, e ha promossa, come amministratore della Edison, la fondazione Alessandro Volta presso la R. Accademia d'Italia (1929).