Aconcio, Giacomo (latinizz. Acontius)
(latinizz. Acontius) Eretico e riformatore (Ossana o Trento fra il 1492 e il 1520 - Londra 1567 ca.). Fu avvocato e notaio a Ossana e a Trento; tra il 1550 e il 1553 visse a Vienna, presso la corte, e nel 1556 a Milano. Fuggì per motivi religiosi a Zurigo e da qui a Basilea, dove, nel 1557, oltre a due scritti di propaganda evangelica, pubblicò il De methodo. Il trattato espone una serie di precetti la cui applicazione dovrebbe garantire l’apprendimento e l’efficace insegnamento della verità in ogni ramo del sapere umano. A. sviluppa particolarmente la parte della logica aristotelica relativa alla definizione e alla spiegazione dei dati provenienti dall’esperienza, e insiste con originalità sulla maggiore efficacia del procedimento analitico rispetto a quello sintetico. Trasferitosi a Strasburgo, e subito dopo in Inghilterra (1559), fu al servizio della regina Elisabetta come ingegnere. In questo periodo elaborò la tesi dell’indifferenza di ogni questione dogmatica per la salvezza del cristiano, (Stratagemata Satanae, 1564 o 1565).