BRUSCO (Bruschi), Giacomo Agostino
Nacque a Savona il 30 ag. 1736 da Giovanni Battista, modesto pittore di ceramiche, e da Anna Maria Romè; era fratello maggiore, quindi, di Paolo Gerolamo e di Angelo Stefano, pittori. Datosi agli studi di ingegneria, il B. nel 1757 fu ammesso come tenente nel genio militare della Repubblica di Genova: qui seguì Matteo Vinzone, ingegnere, nella carriera delle armi senza tuttavia riuscire a succedergli. Si dedicò per tutta la vita a opere di ingegneria, ma furono altri ad avere la gloria delle sue fatiche. Nel 1772 studiò il tracciato per la strada Voltri-Savona.
I lavori, iniziati sotto la sua direzione nella zona di Ivrea e di Albissola, furono interrotti per la caduta della Repubblica nel 1797; sotto l'Impero, ingegneri francesi li ripresero, appropriandosi dei suoi disegni e apportandovi gratuite modifiche: tale sembrò lo spostamento della sede stradale sul capo di Arenzano, mentre il B., per evitare aspre e disagevoli pendenze, l'aveva posta a costeggiare a mezza altezza.Nel 1778 il B. venne nominato accademico di merito dell'Accademia ligustica di Belle Arti. Il 28 dic. 1783 sottoscrisse e approvò, "nonostante qualche perplessità sulle difficoltà di esecuzione", il Progetto per la ricostruzione in muraglia del Ponte di legno esistente alla Porta Pila di Michele Codeviola...(Arch. di Stato di Genova, Tipi e Mappe, lettera G, b. 7); prese cura dell'acquedotto pubblico in pessime condizioni; costruì nel 1785 i lavatoi alla Marina (nel 1796 ne progettò altri presso i Servi). Nel 1786 era di aiuto a E. Andrea Tagliafichi nell'apertura della "Via Nuovissima", ora via Cairoli, che collegava la cinquecentesca "Via Aurea", ora via Garibaldi, con la secentesca via Balbi, che faceva parte del piano urbanistico di sviluppo verso ovest e di collegamento al porto e alla zona di Fassolo.
Il B. sistemò e collegò alla strada il palazzo Grimaldi, ora della Meridiana, sventrato dall'apertura della strada: creò l'attuale facciata obliqua e ne temperò l'irregolarità con un corpo secondario a terrazzi. Collegò inoltre alla strada il palazzo Brignole (di fronte), spostando in facciata il portale che dava adito ai giardini. Nel 1788 sistemò la zona di Fassolo. Il 4 ag. 1787 fu designato dal duca Paolo Gerolamo Grimaldi, nel suo lascito a favore del governo della Repubblica, per la realizzazione della strada Genova-Sarzana: il suo progetto venne poi realizzato da ingegneri francesi, che tesero anche qui a spostare a monte la strada in alcuni punti (è l'attuale Aurelia). Il 17 marzo 1796 fu nominato tenente colonnello; con il governo provvisorio ebbe il titolo di capobattaglione e le mansioni gravose di controllare l'esatto tracciato dei confini e lo stato delle difese e delle strade.
Il 6 nov. 1798, anno I della Repubblica ligure, il B. firmava la Pianta e spaccati della chiesa e convento... di S. Domenico e palazzo di Cesare Doria in cui si espone il progetto per la residenza del Direttorio esecutivo...(Arch. di Stato di Genova, Tipi e Mappe, lettera G, b. 8).
Il progetto non fu mai eseguito (il complesso fu distrutto nel 1819-21), ma è interessante per lo scalone con due rampe simmetriche a 360º rispetto alla rampa d'inizio e per la facciata, tipicamente "da palazzo genovese", in cui veniva trasformata quella della chiesa: con le finestre tagliate al vivo nella muratura, bugnati lisci angolari, portale rettangolare, fiancheggiato da due garitte, collegato con la strada mediante scala a emiciclo, affiancata da due rampe, ad andamento ellittico carreggiabili.
Poco prima del maggio 1804 il B. si congedò e fu insignito della Legion d'onore; continuò tuttavia a prestare la sua opera, aiutato dalla figlia Nicoletta, avuta da Susanna Verano. Il suo nome appare spesso nei cartulari dell'Impero, in particolare nel 1806 per la sistemazione della via Romana nel territorio di Nervi.
Dopo la Restaurazione, il 27 luglio 1814, fu richiamato agli uffici del genio; nel 1815 il re di Sardegna gli affidò l'incarico meno gravoso di direttore degli archivi. Morì improvvisamente, durante una riunione d'ufficio, il 27 ott. 1817.
Al B. si deve la prima pianta della Genova moderna: Genova nel solo giro delle mura vecchie con l'esposizione delle chiese e luoghi principali,misurata a passi geometrici..., 1766, di cui esiste una copia all'Archivio di Stato di Genova e che è stata premessa a tutte le edizioni della guida di Y. Gravier, Description des beautés de Gènes, Gènes 1768, 1773, 1781, 1788.
Nel 1785 ilB. copiò "colla maggior precisione" la pianta del 1656 - allacui stesura avevano collaborato numerosi architetti - che aveva "per maggior comodo tradutta in piccolo e divisa in vari quadrilunghi corrispondenti ai fogli giusta le rispettive carte ed altrettanti fogli in iscala uguale all'originale" (conservata a Palazzo Rosso, Collez. topografica del Comune di Genova, 1124, è formata, oltre che dal frontespizio e da una pianta generale in scala ridotta, da 13 fogli segnati con le lettere A-N, compresa la K.). Esiste un Rilievo della villa del principe e del suo giardino, forse del 1796 (cfr. Quad. di st. dell'archit. dell'Univ. di Genova, 7, 1971, p. 81, fig. 7).Le fonti citano il B. anche come autore di apparati e luminarie per feste.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Genova, Fondo Tipi e Mappe, busta 7: Carta d'una parte della Occidentale Riviera di Genova cavata dalle migliori carte originali del cap. ing. Giacomo Bruschi, 1787;busta 9: Disegno della fortezza di Gavi verso Monte Moro annesso al rapporto e alla relazione fatta ai Deputati dell'Armeria..., 22febbr. 1796;F. Alizeri, Notizie dei professori del disegno..., II, Genova 1865, pp. 274-281, 319-324;M. Staglieno, Mem. e documenti dell'Accad. ligustica di Belle Arti, Genova 1862, p. 222;T. da Ottone, P.G. Brusco, Savona 1942, pp. 51 s.; O. Grosso, Genova e le due Riviere, Roma 1951, p. 100; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 148.