BARATTI, Giacomo
Mancano di lui altre notizie all'infuori dei pochi cenni contenuti nella versione inglese di una sua opera italiana, il cui originale è sconosciuto, e nella dedica del traduttore a Tomaso Windham.
Il B., forse toscano, narra che, avendo saputo nel 1655 che alcuni mercanti di Firenze si preparavano a partire per l'Egitto, pensò di avventurarsi in loro compagnia per visitare la Terrasanta e vedere paesi stranieri, così da trovare altrove soddisfazioni che lo compensassero dei dispiaceri sofferti in patria. Ben fornito di denari e con un servo giunse ad Alessandria; soggiornò poi per un mese al Cairo presso il console di Francia, che lo consigliò di aggregarsi ad una carovana in partenza per il mar Rosso. Il B., appreso che di essa avrebbe fatto parte anche un abuna abissino di ritorno da Gerusalemme, accettò il suggerimento e, rifornitosi di denaro, si unì alla carovana facendosi passare per pellegrino, mentre l'abuna viaggiava sotto le spoglie di mercante. La carovana, partita forse nel marzo 1656, arrivò a Suez, ove si fermò per parecchi mesi a causa di scaramucce insorte fra i Turchi e i Mori. Riprese il viaggio quando un ambasciatore del pascià turco d'Egitto in missione al Prete Gianni, il sovrano d'Abissinia, si unì ad essa. Attraverso la regione montuosa fra il Nilo ed il mar Rosso la carovana giunse in Abissinia e, al di là del fiume Tacazzè, incontrò una scorta imperiale che doveva guidare l'abuna fino alla dimora del sovrano. Anche il B. fu ammesso alla presenza del Prete Gianni: presa quindi dimora presso l'abuna, viebbe la possibilità "come da luogo eminente" di conoscere il paese del quale era ospite.
Non si sa quanto sia durato il soggiorno del B. in Abissinia; ritornato felicemente in Italia "dopo così lungo e periglioso viaggio", decise di narrare la sua esperienza, ma quando e dove sia stata pubblicata la relazione originale è ignoto.
In circa duecentoquaranta pagine la versione inglese descrive dapprima il paese visitato durante il viaggio, per soffermarsi poi sulla corte imperiale e sul sovrano, che, secondo il B., avrebbe posseduto una biblioteca ricca di diecimila manoscritti in papiro o in pergamena; largamente uattato è il governo del paese ed il modo di vivere degli Abissini. Seguono una sessantina di pagine dedicate ai regni sottoposti al negus (Bamagasso, Tigre-Mahon, Angote, Beleguanze, Amara) ed alle religioni professate. Il traduttore inglese inserisce a questo punto, a conferma dei dati offerti dal B., una relazione di Damiano di Goes, compilata sulle indicazioni di Zaga Zabo, ambasciatore abissino a re Giovanni di Portogallo nel 1526.Dopo questo excursus,il volume ritorna al B. in due capitoli conclusivi: si traccia un panorama dei progressi fatti dal paese, nonché della storia di alcuni sovrani abissini redatta in base ad un antico manoscritto etiopico che il viaggiatore italiano avrebbe portato con sé in Italia.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze sul B. è impossibile sceverare nella relazione quanto sia originale e quanto di seconda mano. Della ignota redazione italiana esistono una traduzione inglese del 1670 e una tedesca, redatta sull'ingiese, del 1676, l'una e l'altra estremamente rare.
Opere: The late Travels of S. G. B., an Italian Gentleman, Into the remote Countries of the Abissins or of Ethiopia Interior. Wherein you shall find an exact account of the Laws, Government, Religion, Discipline, Customs & c. of the Christian People that do inhabit there, with many Observations which some may improve to the advantage and increase of Trade whith them Together, with a Confirmation of this Relation drawn from Writings of Damianus de Goes and Io. Scaliger, who agree with the Author in many Particulars. Translated by G. D.,London 1670.
La versione tedesca, dal titolo Reis-Beschreibung sig. G. B., eines Edlen Italiäners, si trova nella raccolta Asiatische und Africanische Denkwürdigkeiten dieser Zeit, edita a Norimberga nel 1676.
Bibl.: G. Branca, Storia dei viaggiatori italiani,Roma 1873, pp. 274-285; P. Amat di S. Filippo, Biogr. dei viaggiatori ital. colla bibl. delle loro opere, in Studi biogr. e bibl. sulla storia della geografia in Italia, Roma 1882, pp. 421-423; A. Mori, Storia della conoscenza e dell'esplor., in L'Africa orient.,Bologna 1935, p. 11.