BÜCHI, Giacomo
Nacque ad Occhieppo Inferiore (Vercelli) il 25 apr. 1880 da Aldo e Anna Boccaccino. Iscrittosi al politecnico di Torino, ebbe modo di acquisirvi una solida preparazione teorica, consolidata, contemporaneamente, da esperienze pratiche di costruzioni industriali. Nel dicembre 1902 conseguì, presso lo stesso politecnico, la laurea in ingegneria industriale; successivamente venne invitato a Milano dalle Costruzioni meccaniche Riva ed assunto con la qualifica di capo costruttore progettista.
Nel periodo della sua permanenza alla Riva, si dedicò, soprattutto, allo studio dei problemi relativi alla tecnica degli impianti idroelettrici e alle possibilità di utilizzazione delle prime unità di grande potenza.
Nel 1920 il B. progettò, per la Società forze idrauliche del Moncenisio, delle unità da 26.000 CV, le cosiddette Pelton di Venaus, che, dopo le Pelton di Grosotto da 12.000 CV, costituirono una importantissima conquista tecnica, che aprì la via a tutta una serie di nuove possibilità pratiche e teoriche. Si trattava, infatti, di unità che, sia per la potenza, sia per l'eccezionale caduta utilizzata, di oltre 1.000 metri, potevano, indubbiamente, essere considerate un record assolluto.
Nel 1923 il B. si trasferì a Bologna, dove assunse la carica di direttore tecnico presso le Officine meccaniche Alessandro Calzoni, continuando e intensificando lo studio delle turbine idrauliche. Nel 1932, dopo trent'anni di attività dedicata al progresso tecnologico dell'industria, si ritirò da ogni impiego per dedicarsi completamente agli studi di propulsione idrodinamica ed aerodinamica e alle relative possibili utilizzazioni del principio di propulsione a reazione. A questo periodo risale il suo lavoro Verso la soluzione del problema della propulsione idrodinamica, in La marina italiana (1935), in cui viene delineata la teoria del sistema cosiddetto a "mantello d'elica" da lui stesso ideato.
Prima di ogni altro in Italia, infatti, il B., approfondendo ed estendendo i risultati dei suoi lavori sulle turbine idrauliche, ideò quella che divenne l'"elica a pompa", cioè l'elica a mantello, un sistema in cui vengono sfruttati gli effetti idrodinamici del mantello al fini di un miglioramento del rendimento dell'elica. Per tale invenzione il B. richiese il relativo brevetto il 9 genn. 1932. Le prime esperienze ed applicazioni del "mantello d'elica" sistema Büchi si ebbero nel periodo dicembre 1931-luglio 1932 (Possibilità di ricupero della scia ed esperienze sul mantello d'elica, in Annali d. Vasca nazionale per le esperienze di architettura navale [Roma], VI [1937], pp. 91-98; e in La marina italiana, LXI [1937], pp. 184-188; Esperienze sul mantello d'elica, in Annali d. Vasca nazionale..., VIII[1939], pp. 169-176, ed in L'ingegnere, XIV [1940], pp. 528-531, ed in La marina italiana, LXIV [1940], pp. 52-55; Il mantello,come perfezionamento del propulsore navale ad elica. Trattazione riassuntiva, in Ricerca scientifica e ricostruzione, XVII [1947], pp. 882-888, ed in Rivista marittima,Supplemento tecnico, LXXIX [1948], pp. 7-47).
Successivamente, tra il dicembre 1932 ed il giugno 1933, vennero eseguite molteplici esperienze su modelli presso il laboratorio di aeronautica del politecnico di Torino.
Negli anni 1934-35 il sistema venne applicato a Genova su una motobarca dei cantieri del Tirreno e nel 1936 altri notevoli esperimenti vennero effettuati su modelli alla Vasca navale di Roma per conto del Consiglio nazionale delle ricerche. Nel frattempo la marina aveva affidato al B. il compito di studiare un progetto di applicazione dell'elica a mantello ad un rimorchiatore e ad un dragamine e, nell'agosto 1939, a Fiume, presso i cantieri navali del Quarnaro, venne costruito il rimorchiatore "Gagliardo" da 1.000 c.l. con mantello d'elica sistema Büchi.
Nell'aprile del 1940, sempre per conto della marina, il B. studiò e portò a termine un progetto per l'applicazione del suo sistema ad un nuovo tipo di siluro e, nel marzo 1943, esaminò la possibilità teorica e pratica di applicare l'elica a mantello ad un nuovo tipo di sommergibile molto veloce.
Successivamente vennero ancora eseguite numerose prove delle varie applicazioni del sistema Büchi a rimorchiatori, dragamine, siluri e sottomarini presso la Vasca nazionale di Roma su modelli appositamente costruiti; ma, in seguito alla situazione militare del tempo, ogni esperimento venne prematuramente sospeso ed abbandonato.
La marina aveva riconosciuto che i vantaggi del sistema Büchi dell'elica a mantello erano indubbiamente notevoli soprattutto nella navigazione fluviale caratterizzata da un forte regresso e, quindi, in modo particolare, nei rimorchiatori, ma gli eventi bellici da un lato e la scarsa diffusione della navigazione fluviale in Italia ne determinarono la scarsa applicazione. È rimasta, tuttavia, valida l'ingegnosa idea del B. che ha rappresentato e rappresenta ancora un importante contributo agli studi sulla propulsione navale.
Il B., che aveva sposato Lisa Rolfo, morì ad Occhieppo Inferiore (Vercelli) il 25 ottobre 1947.
Ha lasciato una quindicina di opere tra cui merita particolare menzione Le moderne turbine idrauliche (Kaplan,Francis,Pelton) ed i regolatori di velocità. Teoria e pratica, Milano 1957, in 2 volumi, la cui pubblicazione, postuma, è stata curata con aggiornamenti ed integrazioni, dal figlio Riccardo. L'opera, cui il B. dedicò interamente gli ultimi cinque anni della sua vita, raccoglie la sua pluriennale esperienza e rappresenta un trattato analitico veramente completo.
Fra gli scritti principali del B. sono da ricordare, oltre a quelli già citati: Contributo alla teoria delle turbine idrauliche veloci, in L'industria, XXXVIV (1920), pp. 561-567;XXV (1921), pp. 33-38-, 78-85., 123-127; Funzionamento e costruzione in serie delle turbine idrauliche a reazione, in L'elettrotecnica, XIV (1927), pp. 321-328, 341-350, 365-374, 389-401, 433-442; Le turbine idrauliche ad elica ed i problemi connessi, in L'energia elettrica, VI (1929), pp. 469-476, 1002-10233, 1117-1129, 1201-1210; Reazione di efflusso epropulsione, in L'ingegnere, VI (1932), pp. 565-571; Dalla turbina idraulica al propulsore navale, in L'ingegnere, XII (1938), pp. 674-682.
Bibl.: R. Büchi, Prefazione all'opera di G. B., Le moderne turbine idrauliche ed i regolatori di velocità. Teoria e pratica, Milano 1957, pp. IXX; G. Ucelli di Nemi, Prefazione,ibid., pp. VII-VIII; L. Fea, Nota all'opera di G. B. "Il mantello come perfezionamento del propulsore ad elica. Trattazione completa", in Rivista marittima,Supplemento tecnico, LXXX (1948), p. 3. Altre notizie biografiche sono state fornite direttamente dall'ing. Riccardo, figlio del Büchi.