Giacomo Capocci da Viterbo Teologo, detto doctor graciosus, speculativus (n. Viterbo verso la metà del 13° sec
m. Napoli 1308). Eremitano di s. Agostino, compiuti gli studi nell’univ. di Parigi, vi divenne baccelliere (1287), quindi maestro di teologia (1293); nel 1300 rettore dello Studio generale degli agostiniani a Napoli, fu nel 1302 nominato arcivescovo di Benevento e nello stesso anno passò alla sede di Napoli. Seguace della scuola agostiniana fondata da Egidio Romano (scrisse una Abbreviatio Sententiarum Aegidii), è spesso in posizione polemica contro l’aristotelismo tomista, come pure contro la teologia negativa di Eckhart. Delle sue numerose Quaestiones, molto importante quella De praedicamentis divinis, dove affronta con acutezza il problema della distinzione tra essenza e esistenza; abbiamo di lui anche la Lectura super 4 libros Sententiarum e il De regimine christiano, che svolge il motivo della teocrazia papale.