CIAMICIAN, Giacomo
Chimico, nato a Trieste nel 1857, morto a Bologna nel 1922. Studiò chimica a Vienna col Barth e col Weidel; nel 1880 si laureò in scienze naturali nell'università di Giessen. Si recò poi a Roma, ove divenne assistente del Cannizzaro, attratto non solo dalla fama del maestro, ma da quei sentimenti d'italianità ch'egli dimostra nel 1899 rinunciando a una cattedra nell'università di Vienna, e durante la guerra prodigando l'opera propria per la difesa nazionale. Nel 1887 fu nominato professore di chimica generale nell'università di Padova, e, due anni dopo, passò a quella di Bologna. Appartenne alle più importanti accademie italiane e straniere; nel 1910 fu nominato senatore.
La fama del C. è specialmente legata alle ricerche sul pirrolo compiute dal 1880 al 1890 ininterrottamente e dal 1890 al 1901 saltuariamente. Esse permisero le ricerche posteriori di Nenki sull'emoglobina e di Willstätter sulla clorofilla le quali portarono alla dimostrazione che in queste sostanze sono contenuti nuclei di derivati dal pirrolo.
Fra il 1888 e 1899 il C. eseguì pure numerosi studî sulla costituzione di varie sostanze vegetali; molti di tali lavori furono compiuti in collaborazione col dott. Silber. Ricordiamo specialmente le ricerche sull'essenza di sedano che sono un modello del genere.
Dal 1900 al 1905 pubblicò numerose memorie sulle azioni chimiche della luce, tutte in collaborazione col Silber. Il concetto che ha ispirato tali ricerche è stato quello d'imitare i processi naturali di sintesi organica che avvengono lentamente e con mezzi blandi, senza l'intervento dei potenti reattivi che si usano di solito nei laboratorî. Sulla fotochimica dell'avvenire il C. ha espresso idee ardite e geniali che forse saranno rievocate quando l'uomo avrà esaurito le riserve naturali d'energia. Notevoli sono le ricerche di chimica biologica eseguite dal 1908 al 1922.