Cardinale (n. 1250 circa - m. Avignone 1318), figlio di Oddone di Giordano, creato cardinale da Niccolò III nel 1278, fu l'esponente principale della sua famiglia, minacciata dalla crescente potenza dei Caetani, nella lotta sostenuta contro Bonifacio VIII dal maggio 1297, quando suo nipote Stefano assalì e depredò il tesoro papale sulla Via Appia. Dopo aver proclamato, con il manifesto redatto nel castello di Lunghezza, l'illegittimità della rinuncia di Celestino V e la decadenza quindi di Bonifacio, fu dichiarato decaduto, colpito di scomunica e spogliato d'ogni sostanza. Rifugiatosi in Francia, cercò l'alleanza di tutti gli avversarî di Bonifacio, Filippo il Bello, Federico II di Sicilia, gli spirituali. Reintegrato da Clemente V (1306), appoggiò il processo che Filippo il Bello promosse contro la memoria di Bonifacio e la canonizzazione di Celestino V (1313).