CONTIERO (Contieri), Giacomo (Gian Giacomo)
Operoso dal 1745 circa in Friuli, firmava generalmente le sue opere "Iacobus Contiero Patavino". Non è da confondere con lo scultore, anche questo padovano, omonimo, attivo nel primo quarto del XVIII secolo: si veda in tal senso l'illuminante saggio di P. Goi (1977), che per primo ha cominciato a mettere ordine nella complicata vicenda dei due Contiero. Il C. morì prima del 1787-88 (cfr. Goi, p. 57).
In Friuli sono conservate le seguenti opere del C., firmate e documentate: circa 1745, S. Filippo e S. Giacomo in S. Giacomo a Udine (Cavalcaselle; Biasutti); circa 1745, S. Pietro e S. Paolo nella parrocchiale di Barazzetto (Udine); circa 1749, Elia ed Enoc nella parrocchiale di Ciconicco (Udine: M. Lauzzana, Ciconicco..., Udine 1971, p. 34); circa 1749, S. Antonio e S. Sebastiano nella parrocchiale di Dignano (Udine: V. Zoratti, Dignano..., Udine 1973, pp. 167, 199, 205); circa 1750, S. Anselmo e S. Ratchis in S. Martino a Cividale del Friuli (Catalogo delle cose d'arte... d'Italia, A. Santangelo, Cividale, Roma 1936, p. 85; ma vedi Mutinelli, 1958); 1750, S. Pietro e S. Paolo nella parrocchiale di Andreis (Pordenone: G. Rosa, La villa e la valle..., Pordenone 1966, pp. 54-56); circa 1750, S. Gioacchino e S. Anna nella parrocchiale di Coscano (Udine); 1752, altare di S. Antonio nella parrocchiale di Orcenico Inferiore (Pordenone); 1754-57, gli arcangeli Raffaele e Michele ed il paliotto dell'altare nella parrocchiale di Arba (Pordenone); 1763-64, altar maggiore della parrocchiale di Villotta di Chions (Pordenone); 1773, altare delle Anime Purganti nella parrocchiale di Feletto Umberto (Udine); 1773-75, altare di S. Antonio e restauro dell'altare del Purgatorio nella parrocchiale di Buttrio (Udine); 1775, lavori (non precisati) per la parrocchiale di Adegliacco (Udine). Altre opere sono attribuite al C.: tra queste, quelle della parrocchiale di Vissandone (Udine).
Discontinuo nello stile, legato alla tradizione dei grandi scultori veneti, quali il Torretti, il Baratta e il Bonazza, il C. mostra spesso di aderire a forme più decisamente paesane ed abbassa il tono delle sue opere a livello provinciale, alla pari di altri maestri locali, primi fra tutti i Mattiussi.
Un altro Giacomo Contieri, nativo di Udine, è documentato agli inizi del sec. XIX: Goi (pp. 80 ss.) riproduce il testo della "spiegazione" di un disegno, perduto, in prospettiva di un arco trionfale in onore di Napoleone I (post 1806); potrebbe essere lo stesso scultore professore all'Accademia di Udine che, raccomandato da Canova, offriva la sua collaborazione alla Fabbrica dei Duomo di Milano nel 1810 (U. Nebbia, Lascultura nel Duomo di Milano, Milano 1908, p. 223).
Bibl.: F. di Maniago, Guida di Udine e Cividale, San Vito al Tagliamento 1839, p. 48; N , Pietrucci, Biogr. degli artisti Padovani, Padova 1858, p. 84; G. B. Cavalcaselle, La pittura friulana del Rinascimento [1876], a cura di G. Bergamini, Vicenza 1973, p. 247; G. Grion, Guida stor. di Cividale e del suo distretto, Cividale 1899, p. 397; L. Planiscig, Lessico degli artisti friulani e di quelli che nel Friuli operarono, in Forum Iulii, III (1912), 3, pp. 158 s.; C. Mutinelli, in C. Mutinelli-G. Marioni, Guida storico-artistica di Cividale, Udine 1958, pp. 446, 592; G. Biasutti, La parrocchia di S. Giacomo di Udine, Udine 1960, p. 37; C. Semenzato, Ancora sulla scultura Padovana del Settecento, in Padova e la sua provincia, XIV (1968), 11-12, p. 10; A. Fomiz, Secondo contributo allo studio della scultura sei e settecentesca in Friuli, in Udine. Boll. delle civiche istituzioni culturali, 1969-72, nn. 8-11, pp. 39-42; P. Goi, Problemi di scultura del Sei e Settecento in Friuli, IV, Sull'attività friulana del C., in Il Noncello, XLIV (1977), pp. 47-82.