DEL POGGIO, Giacomo
Nacque a Bologna da Antonio nell'anno 1450. Assai scarse le notizie inerenti alla sua vita: nulla è pervenuto in merito alla famiglia d'origine, da non confondersi col ben più illustre casato bolognese dei Poggi, tra i quali si annovera quel Giacomo, frate minore osservante riformato, anche egli cronista e contemporaneo del Del Poggio. Tale quasi omonimia, unita al fatto che ambedue hanno svolto attività storiografica, ha talvolta generato, negli studiosi che si sono successivamente occupati dei cronisti bolognesi quattrocenteschi, una sorta di sovrapposizione tra le due figure, che si manifesta appieno per quanto concerne l'attribuzione delle opere ai rispettivi autori.
Sicuramente il D. compose una cronaca di Bologna dalla fondazione della città all'anno 1506: di essa una copia, già segnalata dal Muratori e risalente al sec. XVI, è conservata presso la Biblioteca Estense a Modena (cod. IX. D. 5). Come giustamente rileva il Sorbelli, anche il codice cinquecentesco denominato Vizzana, tutt'ora presso la Biblioteca universitaria di Bologna (cod. 580), include una copia, per quanto parziale (la narrazione si riferisce agli anni 840-1345) della Historia del Del Poggio. È invece da attribuirsi al frate minore Giacomo Poggi, secondo il Sorbelli, la Cronaca di Bologna che concerne gli anni 1442-1495, di cui una copia è pure conservata presso la Biblioteca universitaria di Bologna: in questa ultima cronaca il Fantuzzi erroneamente individuò l'opera del D., al quale ascrisse inoltre un Opus morale, che fu invece composto anch'esso da Giacomo Poggi. Una serie di equivoci, peraltro condivisi da altri studiosi (anche il Frati, ad esempio, concorda sul l'attribuzione dell'Opus morale al D.), ha indotto paradossalmente il Farituzzi a porre sotto il nome del D. tutta una serie di notizie e di valutazioni che dovrebbero invece andare sotto il nome del frate storiografo suo quasi omonimo. Trae probabilmente origine dal medesimo equivoco, non trovando riscontri in alcun tipo di documentazione, l'attribuzione al D. del titolo di cavaliere, di cui si fregia l'autore dell'Opus morale.
Ben poco, d'altronde, è emerso in merito alla vita del D.: gli atti notarili rinvenuti dal Frati presso l'Archivio di Stato di Bologna permettono di affermare che il 23 apr. 1476 egli contrasse un primo matrimonio con Elisa Bolognini, dalla quale ebbe un figlio, Niccolò. Unitosi in seconde nozze con Margherita di Romeo Bocchi, ne ebbe tre figli: Annibale, Giovan Battista e Antonio Maria. Il testamento del D., rogato il 28 febbr. 1508, sembra indicare uno stato di discreta agiatezza economica: il D. vi appare infatti quale possessore di una casa e di un podere a Santa Maria de' Riosti. Si ignora la data della morte, che il Frati suppone avvenuta nel 1508.
La Historia di Bologna, in volgare, dedicata ad Annibale, figlio di Giovanni [II] Bentivoglio, è opera composita, caratterizzata da una rigida esposizione annalistica. Nel proemio l'autore accenna all'intento compilatorio che ad essa presiede: la Historia rappresenta infatti il tentativo di fusione dei testi di molte "chroniche, libri et scritture" (f. 32) sia latine sia volgari al fine di ottenere una narrazione continuata degli avvenimenti bolognesi sino agli inizi del sec. XVI. Tra le fonti, che il D. tralascia di menzionare, un ruolo predominante, per gli anni 1315-45, è attribuito dal Sorbelli alle cronache contenute nei due codici denominati rispettivamente Varignana e Rampona (o Testo vulgato), opere chiave della produzione cronachistica quattrocentesca bolognese. Agli anonimi autori delle due cronache, le cui narrazioni si arrestano all'anno 1471, il D. si avvicinerebbe anche per quanto attiene alla forma espressiva. Ai legami di stile e di contenuto che uniscono queste due cronache alla Historia di Bologna del D., il Muratori, il quale pure ne fu lo scopritore, non fa cenno nella, breve notizia sul D. e sulle di lui opere, che egli inserì nell'introduzione alla sua edizione della Historia miscella (altra rielaborazione dei testi cronistici contenuti nei codici Varignana e Rampona).
Un breve estratto della Historia di Bologna del D., relativo agli anni 1278-1281, è stato pubblicato in F. Pellegrini, Il serventese dei Lambertazzi e dei Geremei, in Atti e memorie della R. Deputaz. di storia patria delle provincie di Romagna, s. 3, X (1892), pp. 131-136.
Fonti e Bibl.: Historia miscella, in L. A. Muratori, Rer. Ital. Script., XVIII, Mediolani 1731, p.239;G. Ghirardacci, Della historia di Bologna, in Rer. Ital. Script., 2ed., XXXIII, 1, a cura di A. Sorbelli, p. 274;P. A. Orlandi, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna 1714, pp. 97, 186; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, III, Bologna 1783, p. 242; VII, ibid. 1789, pp. 69-73;F. Pellegrini, Il serventese dei Lambertazzi e dei Geremei, in Atti e mem. della R. Deputaz. di st. patria delle provincie di Romagna, s. 3, IX (1891), pp. 45ss.; A.Sorbelli, Le croniche bolognesi del sec. XIV, Bologna 1900, pp. 190-203; L. Frati, Di alcuni cronisti bolognesi. Appunti biografici, in Archivio muratoriano, II (1915), pp. 247 ss.; Repertorium fontium historiae Medii Aevi..., IV, p. 102.