GIACOMO DI MORRA
Gentiluomo e notaio (m. intorno al 1266) della corte di Federico II, figlio di Enrico di Morra (v.). Nel 1239 G. fu podestà di Treviso, quindi capitano generale del ducato di Spo-leto; nel 1239 era a Viterbo, dove (1246) prese parte ad una congiura contro l'imperatore (v. Capaccio [1246], congiura di), per cui dovette fuggire e gli furono confiscati i beni. Al servizio del papa almeno dal 1251, sembra che per preghiera sua e di Corrado di Sterleto "Ugo Faiditus/Faidicus" componesse la Donatz proensals, la prima grammatica della lingua d'oc. Errata è la sua identificazione con Giacomino Pugliese (v.), fondata sul fraintendimento di un passo del cronista Rolandino da Padova. Da ultimo si è sostenuto che G. sia tra i personaggi raffigurati in un affresco rinvenuto a Bassano del Grappa (v. Pittura), al fianco, tra gli altri, di Federico II e della moglie Isabella.