Giacomo di Sant'Andrea
Personaggio della Commedia, dissipatore padovano dilaniato dalle nere cagne infernali (cerchio VII, secondo girone) in una delle pagine più mosse e concitate dell'Inferno (XIII 115-135), imbevuta di furia, di rabbia, di disperazione, di animalesca violenza. Inseguito insieme con Lano da Siena da nere cagne, bramose e correnti, un attimo prima di cadere stremato dentro un cespuglio in un estremo tentativo di sottrarsi a quella caccia spietata, nel terrore dello strazio e rimasto solo nel pericolo, lancia all'altro compagno uno " scherno ch'è una maledizione, in cui si fondono insieme invidia e disperazione " (E. G. Parodi, in " Bull. " XVI [1909] 166): Lano, sì non furo accorte / le gambe tue a le giostre dal Toppo! Poi il suo disperato e inutile rannicchiarsi e quasi fondersi in un cespuglio (di sé e d'un cespuglio fece un groppo) alla frenetica ricerca di protezione e il piombare su di lui avido e ferino delle saettanti bestie (come veltri ch'uscisser di catena), e lo scempio finale (e quel dilaceraro a brano a brano) che si smorza solo nel sanguinoso ritorno dalla caccia all'uomo (poi sen portar quelle membra dolenti). La concitazione della lettura fa dimenticare il rapporto delitto-castigo, l'etica ferrea ed esemplare del contrappasso: lacerazione delle membra-dilapidazione delle sostanze; e la ricostruzione storica del braccato e squartato dilapidatore passa in secondo piano.
Figlio di Odorico da Monselice e di Speronella Delesmanini, rimasto erede di " meravigliosa ricchezza " (Boccaccio), vissuto al seguito di Federico II nel 1237, morì, pare per mano di sicari di Ezzelino da Romano, due anni dopo. Gli antichi commenti sono prodighi di aneddoti illustrativi della sua dissennata e maniacale dissipazione (le " bestiali operazioni " di cui parla Boccaccio), che raggiunse l'apice quando, non sapendo come fare onore a certi ospiti di riguardo che stavano per arrivargli in casa, fece incendiare le rustiche dimore dei suoi villici, come un piccolo Nerone di provincia, per offrire ai visitatori uno spettacolo memorabile assolutamente fuori del comune. A tale punto l'esibizionismo, unitosi con un paranoico senso dell'ospitalità, poteva condurre un signore dell'età di mezzo. " Ideo - commenta con saggia imperturbabilità Benvenuto - bene autor induxit canes ad faciendam venationem de eo, qui sibi et alteri violentiam miserabilem induxit ".