DORIA, Giacomo
Nacque a La Spezia il 1º nov. 1840, dal marchese Giorgio, conte di Montaldeo, e dalla marchesa Teresa Durazzo. Crebbe a Genova nel palazzo Doria (ora in via Garibaldi), e fin da ragazzo dimostrò un vivissimo interesse per la storia naturale. Agli studi naturalistici venne incoraggiato dapprima dal suo precettore - il botanico toscano F. Rosellini - e poi dal sacerdote A. David, che sarebbe divenuto celebre come missionario ed esploratore del Tibet e della Cina. Più tardi il giovane D. entrò in stretta relazione con il geologo G. Capellini, amico della famiglia. Il Capellini e il D. compirono numerose escursioni nella Liguria orientale, ove, in una grotta, scoprirono l'Anophthalmus Doriae, così chiamato da Léon Fairmaire, il primo coleottero cieco rinvenuto in Italia. Il D. prese tosto ad occuparsi di Molluschi e ne riunì una collezione, in seguito a ricerche nel golfo della Spezia. Per qualche tempo la sua attenzione fu rivolta alla botanica e in particolare alle Crittogame: con V. Cesati e G. De Notaris, il D. fu uno dei fondatori dell'Erbario crittogamico italiano. Gli interessi zoologici ebbero però il sopravvento, tanto che - a proprie spese - il D. iniziò insieme con F. De Filippi e M. Lessona la pubblicazione, nel 1861, dell'Archivio per la zoologia, l'anatomia e la fisiologia, che però ebbe vita breve.
Con l'ampliarsi del suo orizzonte culturale e l'estendersi delle relazioni con altri naturalisti, crebbe nel D. il desiderio di recarsi in contrade lontane. Pertanto, nel 1862, col De Filippi e il Lessona egli prese parte alla spedizione diplomaticoscientifica guidata dal ministro M. Cerruti, che il governo italiano inviava allo scià di Persia.
Partirono da Genova il 21 apr. 1862 diretti a Istanbul, si fermarono a Trebisonda e a Poti, donde risalirono il fiume Rioni (l'antico Phasis) finché poi continuarono il viaggio via terra; attraversarono il Caucaso, l'Armenia, il Kurdistan, fino a Teheran. Quando la missione diplomatica ebbe terminato il suo compito., il D. proseguì il viaggio da solo, recandosi nelle regioni persiane meridionali fino allo stretto di Hormuz. Nonostante i notevoli disagi, egli poté compiere un gran numero di osservazioni scientifiche e raccogliere molti animali, soprattutto Insetti. Tornato poi a Genova nel novembre del '63, nel 1864 su proposta di Lessona e De Notaris il D. fu nominato dottore aggregato alla facoltà di scienze dell'università di Genova, ma continuò a sentirsi molto più attratto dai viaggi di esplorazione naturalistica che dalle ricerche di laboratorio o dall'insegnamento. In quel medesimo anno ebbe occasione di conoscere a Bologna il botanico O. Beccari, insieme col quale progettò e realizzò una spedizione in Borneo. Si imbarcarono dunque a Suez il 19 apr. 1865, sostarono ad Aden e a Point de Galle, proseguirono per Malacca e raggiunsero Singapore alla fine di maggio. Il 19 giugno giunsero a Sarawak e lì fecero base per esplorare l'isola di Borneo. Nel gennaio del 1866 il D. fu però costretto a tornare prima del previsto, in seguito alle cattive condizioni di salute; dopo il suo rientro in marzo a Genova, si adoprò perché in questi città sorgesse un Museo di storia naturale. A tale scopo egli offrì le proprie collezioni al Comune di Genova, che ne ricevette in dono anche altre dal geologo L. Pareto e dal principe Oddone di Savoia. Il sindaco A. Podestà approvò la fondazione del museo e gli assegnò come sede un piccolo edificio situato in un giardino della città, la villetta Di Negro, dove aveva insegnato tra l'altro il botanico D. Viviani. Al D. ne fu affidata la direzione.
Sorgeva così nel 1867 un importante istituto scientifico, il cui sviluppo e le cui vicende sono strettamente legate al nome del Doria. Questi si recò in diversi musei d'Europa ed allacciò relazioni soprattutto con zoologi, molti dei quali diedero fondamentali contributi sia per l'accrescimento delle collezioni, sia per lo studio di esse. Scambiò esemplari con musei italiani (Torino, Milano, Firenze) e stranieri (Londra, Parigi, Monaco, Berlino, Vienna, Bucarest, New York, ecc.). Grazie alle collaborazioni che seppe assicurarsi, il D. poté iniziare nel 1870 la pubblicazione degli Annali del Museo, che ancora continua e che costituisce una fonte storica di fondamentale importanza per conoscere lo svolgersi delle indagini naturalistiche nel mondo intero. Gli scritti di numerosi scienziati italiani, come A. Issel, R. Gestro, P. Pavesi, F. Silvestri, T. Salvadori, e stranieri attestano sia l'efficienza del museo genovese come centro di attività naturalistica, sia i brillanti risultati dell'opera svolta dal D. con tanta dedizione. Il museo si affermò in Italia e all'estero come centro di studi sistematici e faunistici.
Ancora nel '77, con A. Issel e R. Gestro, partecipò alla crociera dei "Violante", comandato da E. D'Albertis, nel Mediterraneo per studiare flora e fauna. Nel 1878 il D. sposava la marchesa Laura Durazzo.
Nel frattempo il giovane Stato italiano prese a interessarsi dell'Africa; verso questo continente mossero quindi spedizioni e missioni di varia natura. Non mancavano quelle a carattere essenzialmente naturalistico. Il D. si recò (1879-80) nel Mar Rosso, ad Assab e Aden, insieme con O. Beccari e poi, nel 1881, in Tunisia. In quest'ultima regione visitò molte località radunando un ricco materiale zoologico, che sarebbe stato oggetto di studio da parte di diversi specialisti. Al ritorno in patria la sua salute deperì, tanto da condizionare la sua attività, che però rimase ancora notevole negli anni successivi.
Nel 1888 il ministro P. Boselli incaricò il D. di preparare un progetto per la creazione di un Museo nazionale di storia naturale. A tale scopo egli lavorò quindi assiduamente, giovandosi delle molte relazioni nell'ambiente scientifico italiano e straniero. Le benemerenze conseguite nel campo culturale gli valsero la nomina a membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione nel 1889 e poco dopo a senatore nel 1890; fu sindaco di Genova dall'89 al '91 e presidente della Società geografica italiana nel 'gi. Quest'ultima carica assunse una particolare importanza, in quanto consentì al D. di promuovere spedizioni in Africa, Indonesia, Sudamerica, Nuova Guinea ed altre terre lontane. Ne furono protagonisti esploratori e naturalisti come O. Antinori, L. Brichetti Robecchi, E. Ruspoli, L. Fea, E. Modigliani, L. Loria, L. M. D'Albertis, che riportarono ricche collezioni destinate al museo di Genova, il quale assunse una sempre maggiore rilevanza. Uno degli esploratori africani fu V. Bottego, che chiamò Canale Doria uno dei fiumi africani che confluiscono nel Giuba.
Un risorto, vivissimo interesse per la botanica indusse poi il D. a recarsi in diverse regioni d'Italia (soprattutto Lazio e Abruzzo) ad erborizzare: ne risultò la formazione di un cospicuo erbario. oggi conservato nel museo genovese.
Sul finire del secolo il D. si trasferì a Roma. Di lì si recava per lunghi soggiorni all'isola del Giglio, ove non tralasciava la sua attività di collezionista, così da riunire preziosi documenti faunistici e fioristici; di detta isola venne eletto cittadino onorario. Nel 1901 lasciò Roma per fissare il suo definitivo domicilio nella villa di Borzoli, alle porte di Genova, donde continuò a seguire le vicende del museo che tanto aveva contribuito a potenziare. Ma la salute declinò molto rapidamente e la morte sopravvenne, a Genova, il 19 sett. 1913. Il D. fu sepolto a Staglieno.
Egli ebbe grandi doti di organizzatore e, benché la sua attività come studioso sia stata nel complesso limitata, il D. può essere annoverato tra le più significative figure del mondo scientifico italiano dell'800. Ben lo dimostra l'ampia corrispondenza che egli ebbe con naturalisti di tutto il mondo e che, conservata oggi nell'Archivio del Museo civico di storia naturale di Genova, è prova del contributo che questa istituzione diede per molti anni al progresso delle conoscenze soprattutto zoologiche. Il museo, che alla scomparsa del D. il Comune di Genova volle intitolare al suo nome, nel 1913 si era appena trasferito nella nuova sede in via Brigata Liguria.
Opere: Enumerazione dei Rettili raccolti dal Dott. O. Beccari in Amboina, alle isole Aru ed alle isole Kei durante gli anni 1872-73, in Annali d. Mus. civico di st. nat. di Genova, VI (1874), pp. 325-357; Elenco d'una collezione di Rettili raccolti a Buitenzorg (Giava) dal sig. G. B. Ferrari, ibid., VII (1875), pp. 977-982; I Chirotteri trovati finora in Liguria, ibid., s. 2, IV (1887), pp. 385-474; Nota intorno alla distribuzione geografica del Chiropodomys penicillatus Peters, ibid., pp. 631-635; Note erpetologiche. Alcuni nuovi Sauri raccolti in Sumatra dal Dr. O. Beccari, ibid., VI (1888), pp. 646-652; I naturalisti alla Nuova Guinea e specialmente delle loro scoperte zoologiche, in Boll. d. Soc. geogr. it., XV (1878), 5, pp. 154-169.
In collaborazione con W. Peters: Diagnosi di alcune nuove specie di Marsupiali appartenenti alla fauna papuana, in Ann. d. Museo civ. di st. nat. di Genova, VII (1875), pp. 541-544; Diagnosi di tre nuove specie di Mammiferi della Nuova Guinea e di Salawatti, ibid., VIII (1876), pp. 335 s.; Descrizione di una nuova specie di Tach lossus proveniente dalla Nuova Guinea settentrionale, ibid., IX (1876), pp. 183-187; Catalogo dei Rettili e dei Batraci raccolti daO. Beccari, L. M. D'Albertis e A. A. Bruijn nella sottoregione Austro-Malese, ibid., XIII (1878), pp. 323-450; Enumerazione dei Mammiferi raccolti daO. Beccari, L. M. D'Albertis e A. A. Bruijn nella Nuova Guinea propriamente detta, ibid., XVI (1880-81) pp. 665-707; Note erpetologiche e descrizione di una nuova specie di Lacerta delle Isole Canarie, ibid., XVIII (1882), pp. 431-434.
In collaborazione con O. Thomas: Note intorno ad alcuni Chirotteri appartenenti al Museo Civico di Genova, ibid., s. 2, IV (1886), pp. 201-207; Diagnosi di una nuova specie del genere Cervulus raccolta da L. Fea nel Tenasserim, ibid., VII (1889), p. 92.
Fonti e Bibl.: Numerose testimonianze del D. e relative al D. si trovano conservate negli archivi del Museo civico di storia naturale di Genova, dell'Istituto Mazziniano di Genova e della Società geografica italiana di Roma. Cfr., inoltre, i necrologi, in Bull. della Soc. entomologica ital., XLV (1913), pp. 239-244, e in Boll. della Soc. geogr. ital., XLVIII (1914), pp. 3-27 (estratto dei processi verbali dell'adunanza del consiglio direttivo del 30 nov. 1913 nel corso del quale fu commemorato il D.); cfr. anche le annate comprese tra il 1872 ed il 1905 dei Boll. della Soc. geogr. ital. e degli Annali del Museo civico di storia naturale di Genova. Cfr. inoltre F. De Filippi, Note di un viaggio in Persia nel 1862, Milano 1865; O. Beccari, Nelle foreste del Borneo. Viaggi e ricerche di un naturalista, Firenze 1902; G. B. Grassi, Commem. ..., in Rend. dell'Acc. dei Lincei, cl. di sc. fis., mat. e nat., s. 5, XXIII (1914), pp. 747-755; G. Grasso-A. Issel, Commem. ... tenuta al Consiglio comunale di Genova la sera del 25 nov. 1913, Genova 194; C. Parona, G. D. e l'opera sua, in Atti della Soc. ligustica di scienze natur. e geogr., XXIV (194), pp. 273-287; A. Issel, Commem. ... fatta dalla Società ligure di storia patria nell'assemblea generale ordinaria del XV febbr. MCMXIV, in Atti della Soc. ligure di storia patria, XLV (1915), pp. IX-XVI; L. F. De Magistris, G. D., in Calendario Atlante De Agostini, Novara 1917, pp. V-XX; R. Gestro, Ricordo biogr. di G. D., in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, n. s., X (1921), pp. 1-78; Id., Il primo cinquantennio degli Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, ibid., pp. 393-428; Id., Le origini elo sviluppo del Museo civico di storia naturale "Giacomo Doria", in Boll. della Soc. degli amici del Museo civico di storia nat. di Genova, I (1928), pp. 1-53; C. Bertacchi, Geografi ed esploratori ital. contemporanei, Milano 1929, pp. 192-199; E. De Leone, Le prime ricerche di una colonia e l'esplorazione geografica politica ed economica, Roma 1955, ad Indicem; F. Capra, Le collezioni entomologiche del Museo civico di storia naturale "G. Doria" di Genova, in Atti dell'Accad. nazionale ital. di entomologia. Rendiconti, XI (1964, ma in realtà 1963), pp. 35-57; L. Balestreri, G. D., in La Casana, VIII (1966), 4, pp. 34-40; F. Rodolico, Naturalisti esploratori dell'Ottocento italiano. Antologia scientifica e letter., Firenze 1967, pp. 5-10; F. Capra, G. D. ed il Museo civico di storia naturale di Genova, in Atti del XXXVII Congr. dell'Unione zool. ital., Boll. di zoologia, XXXV (1968), pp. 463-470; E. Tortonese, Il Museo civico di storia naturale G. Doria in Genova, nel suo primo centenario, in Ann. d. Museo civ. di st. nat. di Genova, LXXVII (1969), pp. I-XIX; M. Carazzi, La Società geografica ital. e l'esplor. coloniale in Africa, Firenze 1972, ad Indicem; A.M. Piemontese, The photograph album of the Italian diplomatic mission to Persia (Summer 1862), in East and West, XXII (1972), pp. 304 ss.; A. Milanini Kemény, La Società d'esplor. commerciale in Africa e la politica coloniale (1879-1914), Firenze 1973, ad Indicem; C. Conci, Biografie e bibliografie di entomologi ital., in Mem. della Soc. entom. ital., XLVIII (1975), pp. 902 s.; A. Del Boca, Gli Italiani in Africa Orientale. Dall'Unità alla marcia su Roma, Roma-Bari 1976, ad Indicem; L. Capocaccia-R. Poggi, Short history of the Museo civico di storia naturale "G. Doria" in Genoa, Italy, in Archives of natural history, XI (1982), pp. 107-122 (con ampia bibliografia).