FINETTI, Giacomo
Nato ad Ancona negli ultimi decenni del secolo XVI, si ignora quale sia stata la sua educazione musicale; si sa solo che, avviato al sacerdozio, ricoprì dal 1605 al 1606 la carica di maestro di cappella del duomo di Jesi. In questo periodo diede alle stampe le sue prime raccolte di musica sacra: nel 1605 un Completorium quinis vocibus decantandum e nel 1606 le Orationes vespeninae quaternis vocibus concinendae, entrambe pubblicate a Venezia presso R. Amadino ed ora conservate alla Biblioteca del Civico Museo bibliogr. musicale di Bologna.
Trasferitosi in seguito ad Ancona, il F. fu nominato maestro di cappella presso la chiesa del Ss. Sacramento, carica che ricoprì dal 1609 al 1612. Significativo anche qui il suo contributo artistico: a questo periodo risalgono alcune delle sue più note composizioni, tutte a carattere sacro, tra le quali i volumi Psalmi ad vesperas in solemnitate ss. Corporis Christi decantandi a 8 voci e Motecta binis vocibus concinenda, una cum basso ad organum accomodata, editi entrambi a Venezia nel 1611, presso A. Gardano.
Il F. rimase nella città natale fino al 1613, quando, a dimostrazione della discreta notorietà ormai raggiunta, fu chiamato a Padova per dirigere in via provvisoria la Cappella Antoniana della basilica del Santo. Esercitò tale mansione sino al 25 febbr. 1614, quando venne nominato ufficialmente Antonio da Cento; ma già nel luglio 1615, morto costui, poté riproporre la propria candidatura alla direzione. Tuttavia il concorso ebbe per il F. esito negativo: il 4 agosto gli fu preferito, infatti, Alvise Balbi da Venezia (Tebaldini).
Deluso il F. abbandonò Padova per trasferirsi a Venezia, sede del suo principale editore, A. Gardano. Qui, dal 1615, fu impegnato come maestro di cappella nella chiesa di S. Maria Gloriosa dei frari, passando poi con lo stesso incarico presso la Ca' Grande.
Mancano da questo momento ulteriori notizie sulla sua vita e runangono incerti sia il luogo (presuinibilmente Venezia) sia la data di morte. Secondo Selfridge Field il F. sarebbe morto durante la pestilenza del 1630-31.
Un segno certo della sua perdurante fama (e che lo rivela ancora in vita nel 1629) è la dedica dell'ultimo brano delle Sonate concertate in stil moderno di D. Castello (Venezia, B. Magni, 1629): "All'illustre... Giacomo Finetti Maestro di Capella de la ca Granda di Padri Minori di Venetia", nonché le ristampe sino al 1631 del suo vasto repertorio liturgico.
Prolifico autore di musica sacra, il F. legò il suo nome all'evoluzione dello "stile concertato" per coro, solisti e basso continuo strumentale, del quale, seguendo l'esempio di L. Viadana, fu autorevole esponente, pur mostrandosi ancora fedele allo spirito dell'antico mottetto polifonico. A parte i salmi a 8 voci del 1611, tipico esempio di policoralità veneziana del tardo '500, nei lavori successivi accolse tendenze più avanzate, valorizzando l'accompagnamento mediante l'uso del continuo. Nonostante alcune scelte espressive riportino a stilemi già tramontati (si noti a riguardo il regolare e stereotipato uso degli ornamenti), notevole fu l'apporto da lui recato al nuovo stile, del quale segni evidenti rimangono la separazione tra sezioni in tempo temario e declamante recitativo, nonché il frequente ricorso a refrain in forma di rondò (soluzione, quest'ultima, sostanzialmente affine ai modelli offerti da G. Croce nelle sue Sacre cantilene concertate del 1610).
Musicista assai apprezzato anche in Germania (ove le sue opere furono oggetto di numerose ristampe), oltre alle raccolte già citate, il F. diede alle stampe a Venezia, presso A. Gardano: Omnia in nocte Nativitatis Domini nostri... a 5 voci (1609); Concerti a 4 voci e organo (1611, poi ibid., B. Magni 1618); Cantiones binis vocibus concinendae, cum basso ad organum, liber tertius (1613; poi ibid., B. Magni, 1620); Sacrarum cantionum ternis vocibus, cum basso ad organum ... liber quartus (1613; Poi ibid., B. Magni, 1617, 1621); Salmi a 3 voci con il basso per l'organo (1614; poi ibid., B. Magni, 1618, 1629). Presso altri editori: Sacrorum concertuum 2, 3 et 4 vocibus concinendorum. Cum basso ad organum. (Oberursel, N. Stein [B. Busch]), 1619); Concerti ecclesiastici 2, 3 et 4 vocibus, cum basso generali ad organum (Anversa, P. Phalesio, 1621); Corona Mariae 4 vocibus, liber V (Venezia, B. Magni, 1622); Motetti, Concerti et Psalmi binis, ternis, quaternis octonisque vocibus ... (riediz. delle opere stampate a Venezia; Francoforte, J.T. Schönwetter, 1631).
Una scelta delle sue composizioni è contenuta in: Tripartus sacrarum concentuum fasciculus... Jacobi Finetti... nunc primum in Germania divulgatae (ibid., Stein, 1621). Numerose sue composizioni sono incluse inoltre in raccolte dell'epoca, tra cui un Beata es Virgo Maria, contenuto in Ghirlanda sacra, Mottetti a voce sola Libro primo Op. II di L. Simonetti (Venezia, A. Gardano, 1625); varie altre opere sono inserite nel Promptuarium musicum, a cura di I. Donfried (Strasburgo, P. Udertz, 1622) e in Corona sacra connexa ... 4 vocibus et b. c. (Anversa, P. Phalesio, 1626).
Fonti e Bibl.: G. Tebaldini, L'Arch. musicale della Cappella Antoniana di Padova, Padova 1895, pp. 30 ss.; D. Amold, G. Croce and the concertato style, in Musical Quarterly, XXXIX (1935), p. 37; C. Sartori, Bibliogr. della musica strumentale stampata in Italia fino al 1700, Firenze 1952, p. 337; E. Selfridge Field, La musica strumentale a Venezia da Gabrieli a Vivaldi, Torino 1980, pp. 36, 113, 130; F.J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 252; R. Eitner, Quellen-Lex. der Musiker, III, pp. 452 s.; C. Schmidi, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., pp. 305 s.; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, coll. 218 ss.; Encicl. della musica Ricordi, II, p. 197; Répertoire internat. des sources musicales, Einzeldrucke vor 1800, III, pp. 48 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, V, p. 565; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 761.